PALERMO – “Avevamo già espresso critiche molto forti alla precedente bozza della Rete Ospedaliera siciliana e purtroppo nulla è cambiato. Le scelte sui posti letto continuano a rispondere più alla politica che ai reali bisogni dei cittadini”. Lo dice Antonio Craxì responsabile Sanità Italia Viva Sicilia.
“È vero che viene introdotto uno standard minimo regionale e che si parla di un riequilibrio con meno posti a Palermo e più a Enna e Ragusa – aggiunge – ma resta il fatto che molti posti letto sono solo ‘da attivare’, senza alcun cronoprogramma vincolante: le solite promesse che rimarranno sulla carta”.
“Per le unità specialistiche viene previsto almeno un reparto di Oncologia e uno di Cardiologia per provincia e l’obbligo di dotazioni tecnologiche avanzate. Ma non c’è chiarezza sulle risorse reali disponibili per renderle operative“, aggiunge Craxi.
“Grave è anche la logica politica che continua a prevalere sulla programmazione sanitaria. Emblematico il caso di Paternò (casa Galvagno), che passa da 28 a 63 posti letto e guadagna 6 nuovi reparti, a scapito di Bronte, Caltagirone e Biancavilla. A ciò si aggiungono incongruenze e opacità nei dati, con posti letto ‘spostati’ o ‘congelati’ che sembrano solo coprire scelte discrezionali. Senza correttivi concreti e senza tempi certi di attuazione, il piano rimane incompleto e di dubbia efficacia”, conclude.

