KABUL – Un “attacco ribelle” è stato sferrato all’alba di oggi nel centro di Kabul vicino al palazzo presidenziale, dove sono state udite diverse esplosioni e spari. Si é trattato di almeno dieci esplosioni, avvenute all’alba, seguite da persistenti raffiche di armi automatiche nell’area di Shash Darak, dove si trova uno degli ingressi del palazzo presidenziale. Nella zona si trovano anche il ministero della Difesa, la sede della Cia e vari compound dell’Isaf e dell’ambasciata degli Stati Uniti.
Le esplosioni e l’attacco armato sono avvenuti poco prima di una conferenza stampa del presidente Hamid Karzai, con una ventina di giornalisti già sul luogo. Da parte sua, nei suoi tweet, la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) conferma che “vi sono state esplosioni e colpi d’arma da fuoco” e che “la situazione é in via di sviluppo” mentre misure di emergenza sono state adottate nel quartier generale Isaf e nell’ambasciata americana.
Il commando armato di talebanil é riuscito a penetrare all’interno del cosidetto “Anello d’acciaio”, una rete di massima sicurezza di 25 check point della polizia. Intanto i talebani hanno rivendicato l’azione e la polizia ha confermato che l’obiettivo dell’attacco é il palazzo presidenziale. La rivendicazione é stata inviata ai media con un messaggio sms firmato dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid in cui si conferma che un commando, dotato di armi automatiche e bombe, ha attaccato il palazzo presidenziale.”Oggi alle 6,30 – dice il testo – un gruppo di martiri ha attaccato il palazzo presidenziale, il ministero della Difesa e l’Hotel Ariana”, sede della Cia.
Il capo della polizia, Mohammad Ayoub Salangi, ha precisato che lo scontro é durato 90 minuti e che “non vi sono state vittime fra le forze di sicurezza”, ma 3 o 4 attaccanti sono stati uccisi. Lo stesso responsabile ha indicato che “i talebani hanno usato documenti falsi per superare i controlli del primo dei tre anelli di sicurezza” dell'”Anello d’acciaio” che protegge il palazzo presidenziale.