Kristina salvata all'Ismett: "Palermo, non ti dimenticherò mai" - Live Sicilia

Kristina salvata all’Ismett: “Palermo, non ti dimenticherò mai”

Una giovane paziente e il trapianto da positivo all'Ismett.
IL TRAPIANTO E IL COVID
di
2 min di lettura

PALERMO- Attraverso lo schermo di una videoconferenza si racconta la storia di Kristina, 41enne lituana, ma con la casa in Norvegia, che, però, vive a Catania, perché suo marito è un militare in servizio alla base di Sigonella. Già così è una storia cosmopolita, poi devi metterci pure Palermo: la città che ha salvato questa mamma di due figli, grazie al trapianto di fegato all’Ismett. (foto d’archivio)

Il trapianto da un positivo

Ieri, una nota dettagliata riassumeva: “Eseguito in Sicilia il primo trapianto di fegato su una paziente già affetta da Coronavirus che ha ricevuto l’organo prelevato da un donatore Covid-19 positivo. Un intervento effettuato all’Ismett di Palermo, ma che ha visto la collaborazione attiva di tante aziende del sistema sanitario siciliano, a partire dal Centro regionale trapianti e dall’equipe dell’ospedale San Marco di Catania, dove è stato eseguito il prelievo dell’organo. Un intervento unico nel suo genere come sottolinea il presidente della Regione, Nello Musumeci, definendolo “un evento di rilievo etico e scientifico, che fa onore alla Sicilia”. “A essere sottoposta a trapianto – racconta il professore Salvatore Gruttadauria, direttore del dipartimento per la cura e lo studio delle patologie e dei trapianti addominali di Ismett – è stata una giovane paziente affetta da tumore primitivo del fegato, positiva al Coronavirus. La donna si era negativizzata e dopo 28 giorni dalla guarigione dell’infezione era stata riattivata in lista d’attesa per il trapianto di fegato”.

“La mia storia di malata”

Kristina, da uno schermo di computer, con suo marito accanto, racconta la storia della sua malattia e della speranza, grazie alla mediazione dell’addetto stampa e dell’interprete. In estate la diagnosi che gela il cuore. Il sondaggio: dove giocarsi la partita della vita? “L’Ismett ha ottime referenze a livello europeo – spiega la ragazza del Nord – così ci siamo decisi”.

La cronaca dell’intervento è secca, ma dietro c’è tutto: “Quella mattina ho salutato mio marito e sono entrata in sala operatoria. Ora sto meglio, anche se devo recuperare le forze. Ringrazio il personale, è chiaro che medici e infermieri dovevano lavorare bardati, con tutte le precauzioni. Io sono lituana, ma noi viviamo in Norvegia, ora siamo qui a Sigonella. Abbiamo due figli che studiano alla scuola americana della base. All’inizio è stata un’esperienza difficile e surreale, con la telefonata che aspettavamo. Per fortuna quella telefonata è arrivata. Cosa voglio? Vivere la mia vita, con la famiglia”. E adesso come stai, Kristina? “I’m very happy. Palermo, non ti dimenticherò mai, sarò sempre grata”. Segue un sorriso come un’aurora boreale.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI