CATANIA – Per gli inquirenti Francesco Santapaola, cugino di secondo grado del patriarca Nitta, sarebbe il nuovo capo di Cosa nostra etnea. I pm Agata Santonocito e Antonino Fanara hanno chiesto la condanna a 20 anni per l’erede designato – secondo l’accusa – a sedersi sul trono del “padrino” di Catania. Hanno portato davanti al Gup l’imponente mole di intercettazioni e indizi raccolti del Ros nel corso dell’indagine denominata Kronos.
Lo scorso 20 ottobre si è svolta l’arringa del difensore di Francesco Santapaola, Giuseppe Rapisarda che ha cercato di smontare pezzo per pezzo l’apparato accusatorio.Le stesse intercettazioni del Ros sono diventata materiale della difesa. Dalle conversazioni, secondo l’avvocato Rapisarda, emerge la poca considerazione che hanno di Francesco Santapaola. Una considerazione che certo non spetterebbe a chi sarebbe il nuovo boss. Il nomignolo con cui molti presunti affiliati chiamano Santapaola è “Cicciolina”. Non certo un nome che fa pensare a chi dovrebbe detenere il potere criminale. Molta ilarità anche in una precisa intercettazione, del 2015, quando due sodali di Palagonia si mandano alcuni sms dove riferendosi al presunto braccio destro Vito Romeo: “Di Benedetto scherzava definendolo “Vito Vitale, il braccio destro di coso .. di Riina“