La battaglia dell'acqua: i sindaci hanno nominato i vertici Sie

Armistizio nel centrodestra: i sindaci hanno nominato i vertici Sie

Ecco i nomi della quota pubblica e privata
LA BATTAGLIA DELL'ACQUA
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CATANIA – Nominati ieri all’hotel Nettuno di Catania, la Sie ha finalmente i suoi vertici. Ma dire che quella che abbiamo ribattezzato come la “battaglia dell’acqua” si sia ufficialmente conclusa, è probabilmente un azzardo. Di certo c’è che la configurazione della Società mista affiancata da un socio di minoranza segna una sorta di armistizio che, in qualche modo, asseconda gli appetiti del centrodestra (ma non solo, in verità) provinciale.

Le nomine pubbliche

Il presidente della Sie è il legale Giuseppe Meli, indicato come vicino agli ambienti di FdI e di certo riconducibile al primo cittadino Enrico Trantino. Ma ha anche seguito da vicino il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, a proposito della convenzione dell’Ati. A completare il quadro ci sono un altro avvocato Francesco Messina, indicato dall’Mpa “quota” Mancuso; Francesco Petralia, suggerito da Forza Italia per voce del sindaco di Acireale Roberto Barbagallo; infine, Gilberto Cannavò, area Lega/Sammartino.

La minoranza dei privati

C’è, poi, l’ambito dei privati. Ortoleva (Pd), Filippo Donzuso e Davide Giugno: eletti tra i cosiddetti soci di categoria B. La parte privata, per l’appunto, che va a completare la griglia dirigenziale della Sie. In ballo ci sono lavori (complessivi) per almeno 2 miliari di euro in affidamento diretto.

Il Consiglio di gestione

Sempre nell’ambito Sie, c’è tuttavia ancora da individuare il presidente del cosiddetto Consiglio di gestione che risulta composto da: Ing. Sergio Cassar, Dott. Rodolfo Cifrodelli, Ing. Maurizio D’Addio, Ing. Francesco Paternò, Dott. Santo Rapisarda, Dott. Mario Zappalà. La nomina del presidente avverrà con un atto separato e verrà individuato dal sindaco della Città metropolitana. Tutto rinviato, quindi, seppur i rumors vorrebbero in pole per quel ruolo Ottavio Vaccaro. Vedremo. Di certo, c’è urgenza di cominciare a lavorare per non perdere, intanto, l’opportunità dei Pnrr. E non è certo un fatto da poco.


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