Ma ve l’immaginate cosa accadrà quando finalmente arresteranno (loro, gli unti dal popolo) Matteo Messina Denaro? In confronto, l’esibizione per la cattura di Cesare Battisti sembrerà uno spettacolino da sacrestia, un karaoke nella pizzeria sotto casa, un quieto e annoiato pomeriggio alla bocciofila della circoscrizione.
E non che non ci sarà da festeggiare: ogni criminale che sconta, finalmente, la sua pena rappresenta una vittoria dello Stato di diritto, specialmente se ha rilevanza nella scala delle atrocità. Però, ecco, se per Battisti è stata inscenata quella sfolgorante e gioiosa macchina da propaganda, che succederà quando da un aereo militare scenderà (finalmente, finalmente) l’occhialuto boss di Castelvetrano, soprannominato Diabolik? Ve lo immaginate che show, a filo di ironia e paradosso?
Il ministro Salvini si affretterà a precisare: “Niente paura, presto cattureremo pure la sua complice, Eva Kant”. Poi aggiungerà in uno slancio lirico: “Finalmente questo latitante feroce come un lupo marcirà in gabbia”. Accanto a lui, il ministro Bonafede, vestito da Cappuccetto Rosso, annuirà compunto. L’ispettore Ginko verrà promosso, all’istante, questore. Il video celebrativo dell’evento sarà allungato di un paio di settimane con gli estratti e la medesima colonna sonora della corazzata Kotimomkin di fantozziana memoria. Al ragionier Filini sarà apposta una coppola per creare l’atmosfera giusta, mentre un’opportuna pala di ficodindia decorerà la carrozzella col bambino.
Tutti quelli che negli ultimi anni hanno pronunciato la fatidica frase: “Prenderemo Messina Denaro” saranno successivamente premiati dal vicepremier Di Maio con la consegna di un suo libro che uscirà a breve, un appassionante saggio storico sul Venezuela di Pinochet. Per la cerimonia si prevede la prenotazione dell’intera Basilicata.
Nella concitazione del momento, lo zio di Johnny Stecchino, quello del ‘ciaffico’, sarà condannato all’ergastolo, grazie a un tribunale formato dai primi cento utenti che riusciranno a mettere una faccina considerata abbastanza intelligente in calce al video della celebrazione: nel caso in cui non fossero rintracciati profili adatti tra i primi diecimila click, si procederà col sorteggio.
Il mondo social bandirà un’edizione speciale del #tenyearsetcetc dedicata al boss. Ma si presenterà un problema: che foto mettiamo per i dieci anni prima, visto che il protagonista era, purtroppo, latitante? Tutti si fermeranno a pensarci, mumble, mumble, grattandosi la capoccia. Nel frattempo che tutti sono, appunto, assorti e ci pensano, Matteo Messina Denaro approfitterà della distrazione. E taglierà la corda.
articolo soltanto ridicolo
Grande!!!!!
Fortissimo,pieno d’ironia che rispecchia l’attuale classe dirigente di questo Governo
Non potranno mai eguagliare Silvio B.: ” Vogliamo anche vincere il cancro…..”, e ancora: “Abbiamo l’intenzione di passare alla storia come il governo che ha sconfitto l mafia ….”.
Mitico Roberto Puglisi ! Inarrivabile! Grazie livesicilia.it
Concordo con l’articolista e prevedo addirittura edizioni straordinarie nel caso in cui lo dovessero arrestare con tanto di teatro- Questo signore è latitante da circa 30 anni e la cosa più giusta dovrebbe essere rammaricarsi tanto per la mancata cattura-
Belllissimo,…..
pura e santa verità. Basterebbe conoscere i retroscena per fare un bel film
Complimenti
Articolo spettacolare e veritiero
Dimenticate quanto magistrati in prima fila a raccogliere gli applausi….
Siamo pieni di ridicolo, circondati da pantomime, esibizioni di divise. Di ridicolo ci sono ministri che si comportano come Chiara Ferragni. L’articolo di Puglisi l’ho trovato una simpatica riflessione sul ridicolo che c’è in giro.
Complimenti a Roberto Puglisi.
Articolo spettacolare e veritiero…
Ogni volta che vedo Salvini in televisione vestito da poliziotto o con altra divisa come Italiano mi vergogno. Un ministro della Repubblica deve avere contegno e serenità mentale.
Francamente non mi piace l’articolo leggero per la tematica affrontata un po vanesio. Per quanto riguarda Salvini sempre in divisa un po squallido,ma fa parte di una culturetta molto attuale alla quale siamo ormai tragicamente rassegnati.
Ridicolo è Banfi all’UNESCO…