Rifiuti, netturbini:| "Pronti allo sciopero" - Live Sicilia

Rifiuti, netturbini:| “Pronti allo sciopero”

Il servizio di raccolta dei rifiuti nei 14 Comuni dell’Ato Ct1 resta appeso ad un filo, tra dipendenti sul piede di guerra e discariche pronte a bloccare l’ingresso ai comuni morosi.

Rifiuti per strada a Giarre

GIARRERestano sul piede di guerra i lavoratori dell’Aimeri Ambiente, senza stipendio da dicembre. Lo stato di agitazione, proclamato da quasi due settimane, proseguirà ad oltranza, nonostante le rassicurazioni dell’azienda che ha garantito i pagamenti entro venerdì. Ma i dipendenti non si fidano e anche oggi hanno lavorato, come preannunciato dalla Fit- Cisl Catania, solo dalle 6 alle 12. E nei 14 comuni dell’Ato Ct1 è di nuovo emergenza rifiuti.

A Giarre, comune capofila, non si contano più le strade invase dalla spazzatura. In pieno centro storico enormi cumuli di sacchetti sono depositati da giorni lungo i marciapiedi. Una situazione che potrebbe ulteriormente precipitare nelle prossime ore. Sabato, infatti, se non saranno corrisposte le mensilità di dicembre, gli operatori ecologici aderiranno in massa allo sciopero programmato dalla Confsal. Ma il servizio di raccolta dei rifiuti resta comunque appeso ad un filo. Se dovesse rientrare lo sciopero del 9 febbraio, infatti, i lavoratori incroceranno le braccia dopo una settimana, il 16, per gli stipendi di gennaio. L’Aimeri, che avanza un credito di oltre 7 milioni di euro, ha già annunciato di non essere in grado di anticipare le somme per le retribuzioni dei dipendenti. Ma anche le casse della società d’ambito sono vuote.

Rifiuti accumulati agli angoli della città

“I comuni pagano a fatica – spiega il dirigente tecnico della Joniambiente, Giulio Nido – e noi riusciamo a dare ai fornitori solo piccoli acconti”. La maglia nera a Giarre e Riposto. Il comune capofila nei giorni scorsi ha effettuato un mandato di pagamento di 780mila euro, a fronte di un debito di circa 3 milioni. Anche il comune marinaro non è da meno, con una cifra che supera i 2 milioni di euro.

E alla protesta dei lavoratori, come se non bastasse, si aggiunge anche il pericolo incombente di chiusura della discarica di San Giorgio. L’azienda Sicula Trasporti, che nell’ultima settimana ha già negato per ben due volte l’accesso ai camion carichi di rifiuti provenienti da Giarre, Riposto, Piedimonte Etneo, Linguaglossa e Milo, nei prossimi giorni potrebbe chiudere ancora una volta i cancelli ai comuni morosi.

 


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