CATANIA- E’ l’unica consigliera di era Democratico-riformista a essere stata eletta in Consiglio comunale. Elisabetta Vanin, candidata nella lista Patto per Catania, interviene nel dibattito innescato da Salvatore Cardinale sulla pagine di LivesiciliaCatania, presidente onorario dei Dr, che chiede al sindaco Bianco il “riconoscimento” uffiale dell’apporto dato dalla componente riformista nell’elezione al primo turno. Non vuole entrare in polemica con il collega Daniele Bottino che, tirato in mezzo dallo stesso Cardinale, ha voluto precisare di essere esponente del Megafono, al contrario. Vuole ribadire la sua vicinanza a Marco Forzese (presidente dei Democratici riformisti) e la sua volontà di non voltare le spalle a Enzo Bianco. “Io sono un’esponente dei Drs e sono orgogliosa di esserlo – spiega la consigliera Vanin a LivesiciliaCatania. Ringrazio sia Salvatore Cardinale che Marco Forzese, dal momento che la mia elezione al Comune di Catania è stata determinata principalmente da loro e, nello specifico, è stata possibile anche grazie alla legge sulla doppia preferenza di genere, una grande opportunità”.
Ha poca esperienza, come ammette lei stessa, la consigliera Vanin, ma sembra avere le idee molto chiare, almeno per quanto riguarda il lavoro che intende portare avanti. “Per quanto io sia inesperiente per quanto riguarda la politica, questa è infatti la mia prima esperienza, ritengo che le riforme siano importantissime, ecco perchè mi sento di appartenere a questo partito. Ma soprattutto – continua – crediamo fortemente e abbiamo sostenuto Enzo Bianco, perchè riteniamo che sia l’unico che possa portare avanti le riforme”. Ricorda il passo indietro fatto dallo stesso Forzese che, in un primo momento aveva avanzato la propria candidatura a sindaco di Catania per lasciare campo libero all’ex senatore Pd, la Vanin che assicura il massimo impegno.in Consiglio comunale. “La nostra posizione rimane quella di sempre a sostegno del sindaco eletto al quale non chiediamo nulla” – conclude la consigliera che evidenzia, però, come l’Udc abbia avuto un assessore (La Scialfa, vicina ai centristi), pur non avendo presentato alcuna lista.
