La Consulta della piccola e media impresa di Palermo ha inviato una lettera al sindaco di Palermo, al presidente del Consiglio comunale e ai capigruppo al Comune, relativamente alla politica fiscale. “Le recenti scelte fiscali del Comune di Palermo – scrive – hanno generato malcontento non soltanto tra gli imprenditori ma anche nel mondo dei lavoratori e dei consumatori per le modalità con le quali l’amministrazione ha gestito il proprio potere ‘impositivo’ e ha destinato le risorse sottratte al settore privato”. “Ad esempio – prosegue -, in materia di Tarsu, non soltanto appare ingiusta e sperequativa l’articolazione del prelievo fiscale, ma sembra anche inappropriato il modo in cui il Comune ha gestito il contenzioso avviato dalle associazioni di categoria innanzi al giudice amministrativo, nell’ambito del quale ha tentato infruttuosamente di eludere il dettato della prima sentenza del 2009 che ha annullato il contestato aumento del 75%”. Ancora oggi, secondo la Consulta, “il Comune pare insistere nel tentativo di eludere il giudicato della seconda sentenza del Tar del 2009, nella misura in cui, in contraddizione con le già numerose sentenze della commissione tributaria provinciale sul punto, nega ai contribuenti il diritto al rimborso per gli anni successivi al 2006”.
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