La Corte dei Conti boccia il ricorso | Monreale verso il dissesto - Live Sicilia

La Corte dei Conti boccia il ricorso | Monreale verso il dissesto

Il sindaco di Monreale Piero Capizzi

La decisione dei magistrati contabili romani. Il sindaco Capizzi: "Attendiamo le motivazioni".

Provincia di Palermo
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MONREALE – Una vera e propria tempesta si abbatte sul comune di Monreale, alla vigilia delle elezioni regionali: il dissesto finanziario. La Corte dei Conti, riunita in seduta plenaria, a Roma, ha respinto il ricorso presentato dal comune di Monreale contro la deliberazione della Sezione di controllo di Palermo, che aveva dichiarato il default. La decisione lascia in vigore la deliberazione dello scorso 12 maggio. Ieri, a Roma, a rappresentare il Comune c’era l’avvocato Carlo Comandè che ha cercato di fare valere le ragioni dell’ente per scongiurare il baratro finanziario. Ancora non sono note le motivazioni e ci vorrà qualche mese prima che siano depositate, ma la strada è ormai segnata.

Il procedimento lascia in capo al Consiglio comunale la responsabilità di dichiarazione di dissesto. A breve, dunque, il presidente Giuseppe Di Verde dovrà convocare una seduta dell’assise. Il “day after” cittadino ha accolto la notizia, in fondo attesa da chi era a conoscenza dello stato dei conti comunali, con un misto di timore e sollievo. Poco o nulla, infatti, dovrebbe cambiare per contribuenti e precari, mentre una vera e propria prateria si apre alle valutazioni di ordine politico. Dopo la dichiarazione di dissesto, s’insedierà una commissione prefettizia, per gestire la situazione debitoria consolidata al dicembre 2016; mentre la giunta si occuperà del corrente. 

“Non possiamo – ha detto il sindaco Piero Capizzi – non prendere atto di una decisione dell’autorità giudiziaria contabile che, forse anche per ragioni prudenziali, ha deciso per il dissesto. Attendiamo le motivazioni e continueremo ad andare avanti sulla via di risanamento tracciata, considerando che la mia amministrazione da quando è incarica non ha generato alcun debito”.


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