"La crisi non è finita| ma ci sono segnali di ripresa" - Live Sicilia

“La crisi non è finita| ma ci sono segnali di ripresa”

La presentazione del bilancio Sd.

Gruppo Abate
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BELPASSO. Attente politiche gestionali sono già da qualche hanno la prerogativa dello storico Gruppo Abate s.p.a: oggi stando alla timida ripresa economica che comincia a dare i suoi primi segnali, si rivelano all’unanimità delle strategie vincenti. Sarebbero i fatti a dirlo, fermo restando che i problemi sono tutt’altro che finiti. “ Notiamo già un nuovo bel movimento qui al centro commerciale – dichiara l’amministatore Salvatore Abate. Giunta alla sua undicesima edizione le società che compongono il consorzio SD, (Roberto Abate Spa di Belpasso, Ergon Scarl di Ragusa, la Commerciale Gicap Spa di Messina, la Palermo Discounts Srl di Palermo e la Sicilia Discounts Immobiliare Spa di Belpasso) hanno illustrato al centro fieristico Etnafiere di Etnapolis il bilancio d’esercizio 2014 ai fornitori e rappresentanti degli istituti bancari. Anche quest’anno dati che fanno registrare un’inversione di tendenza rispetto alla grave contrazione dei consumi che non ha risparmiato neppure il settore grocery. I ricavi sono lusinghieri: superato complessivamente il valore di 1,187 miliardi di euro. La caratteristica dei discount inoltre, come emerso nel corso della tavola rotonda “La ripresa economica e dei consumi”, di offrire prodotti con prezzi inferiori rispetto a quelli correnti, avrebbe non poco agevolato le tante persone colpite dalla crisi.

“Questo incontro è per noi ormai come un’istituzione. – prosegue l’ad Abate – Ci teniamo particolarmente a rendere pubblici i nostri bilanci perché si tratta di un’iniziativa pienamente in linea con i principi della legalità e della trasparenza, quali ingredienti fondamentali per la crescita di qualsiasi territorio. Le nostre società hanno ormai vent’anni di storia, da cui emerge il culto dei sapori come patrimonio dal valore inestimabile. Anche per questo sempre più aziende decidono di diventare nostri partner. Per sintetizzare questi vent’anni basterebbero tre parole: Lavoro, patrimonio e orgoglio. Inoltre, il nostro giro d’affari si sviluppa proprio nel raggio di cinque chilometri dei nostri punti vendita, il che ci sembra sia un dato estremamente positivo” – conclude Abate.

Nell’ambito della crisi, inoltre, il gruppo avrebbe fronteggiato facendo leva sull’azzeramento dei programmi di investimenti immobiliari, riducendo gli investimenti, riorganizzando le reti di vendita e razionalizzando, infine i processi e dei margini commerciali. “Abbiamo – spiega Antonio Pogliese, storico consulente finanziario del gruppo a LiveSicilia – una politica gestionale e finanziaria coerente con questo periodo. Il gruppo adesso pronto per immaginare nuovi scenari a livello commerciale, consolidando al contempo vent’anni di straordinaria attività resa possibile grazie anche al successo del modello consortile SD. A partire dagli anni 2000 si è registrata una lieve riduzione dei consumi nel paniere del grocery che è stata assorbita dall’incremento dei consumi nelle altre famiglie merceologiche. Dall’inizio del corrente anno 2015 sta avvenendo esattamente il contrario. Questi accenni agli aspetti economici, macro e micro, sono utili per entrare nella logica della contestualizzazione anche con riferimento alla “lettura” dei bilanci d’esercizio. Nel caso del bilancio 2014 il dato relativo al volume dei ricavi caratteristici espone una contrazione rispetto a quelli degli anni precedenti. Dal 1995 al 2013 il valore dei ricavi conseguiti è passato 58.702.321 euro a 309.267.080 euro con un costante “trend” di crescita in alcuni anni a due cifre” – conclude Pogliese.

Tra gli intervenuti alla tavola rotonda anche Salvatore Malandrino, responsabile Sud e Sicilia e direzione special network di Unicredit: “L’economia siciliana stenta ad uscire dalla crisi. Il 2015 sarà un anno di transizione in cui si sentiranno ancora gli effetti della recessione. Quest’ultima inoltre essendo stata prolungata ha contribuito a distribuire diversamente la ricchezza nel territorio generando disagi sociali, quali povertà in varie fasce della popolazione. Tuttavia, ci sono i segnali di ripresa, il secondo trimestre del 2015 la domanda di credito da parte delle imprese siciliane è cresciuta significatamene a dimostrazione di quanto il tessuto imprenditoriale abbia voglia di intraprendere una nuova fase economica. Sono certamente cauto, ma ottimista rispetto al futuro”, conclude Malandrino.

 

 

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