PALERMO – “Grave situazione di criticità legata all’insufficiente numero di personale nelle realtà ospedaliere siciliane. In particolar modo infermieri e Oss”. A lanciare l’allarme è Fp Cgil che chiede un incontro urgente all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, e al direttore generale dell’assessorato, Mario La Rocca. “La causa è da ricercarsi nelle linee guida 2015 – affermano il segretario generale Gaetano Agliozzo e il coordinatore regionale professioni sanitarie Antonino Trino – che definiscono le dotazioni organiche, le quali prevedono degli indici di conversione, parametrati sul totale dei posti letto, insufficienti, anche se utilizzati al massimo previsto. L’assistenza sanitaria è basata su criteri che, oggettivamente, sono diametralmente opposti alla tendenza ragionieristica di stabilire i suddetti coefficienti. Criteri che rispondono solo alla necessità di una quadratura dei conti, in controtendenza rispetto alle tante esigenze assistenziali”. “Dopo il periodo di stallo dovuto alla mancata nomina dei vertici manageriali – aggiungono Agliozzo e Trino – assistiamo ad annunci e comunicati stampa su concorsi e procedure per assunzioni, già definite ma mai avviate che ingenerano speranza fra i tanti giovani che attendono da tanti anni un lavoro stabile e non precario. Le nostre riserve trovano giustificazione nel fatto che per poter fare assunzioni ci vogliono le risorse economiche e le disponibilità nelle dotazioni organiche e sinceramente non vediamo né l’una, né l’altra. A questo bisogna aggiungere anche la cosiddetta ‘quota 100’, che rischia di paralizzare il sistema, e il fatto che siamo di fronte ad un’età media elevata del personale in servizio. Evidenziamo, che condividiamo appieno il “grido d’aiuto” del Coordinamento Regionale Opi pur non avendo potuto partecipare all’incontro tenutosi a Palermo, tant’è che siamo disponibili, come peraltro ribadito con nota inviata al coordinamento, a condividere un percorso virtuoso in favore degli infermieri per garantire serenità nel processo assistenziale. Stesso ragionamento vale per la sanità privata, le cui asfittiche dotazioni organiche derivano dalle ‘prescrizioni’ della ormai datata legge 39 del 1988 ed in cui gli infermieri, privi del proprio Ccnl da ben 12 anni, percepiscono di essere considerati di ‘serie B'”. “Alla luce di quanto esposto – concludono – riteniamo doveroso un confronto aperto per addivenire ad una soluzione condivisa”.
“I nostri lavoratori per noi sono una risorsa preziosa e di alta qualificazione e non vorremo che siano considerati figli di un dio minore, anche noi auspichiamo la copertura del contratto di lavoro da parte delle Regioni, per dare serenità al comparto e stabilità in termini di programmazione e investimenti, per potenziare i servizi sanitari”. Il presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo, replica al documento della Cgil sulle carenze di organico negli ospedali pubblici e privati. “La ultradecennale imposizione del piano di rientro e il relativo accompagnamento recentissimamente di nuovo imposto, con il conseguente blocco dei livelli di erogazione di prestazioni da parte della componente privata, ha impedito un ulteriore miglioramento dei livelli occupazionali nelle nostre strutture – afferma Ferlazzo – . Se pur apparentemente datata la legge 39/ 88 sul personale, al contrario delle recenti indicazioni sulle dotazioni del comparto pubblico fatte ancora sul numero di posti letto, che possono essere anche vuoti, è stata la prima a considerare i minuti di assistenza e quindi di pazienti realmente presenti. La quantità di minuti di assistenza indicati dalla norma 39/88 sono ampiamente superati in quantità di assistenza e quindi con i relativi livelli occupazionali in tutte gli ospedali privati siciliani. Siamo consapevoli del fatto che il contratto dei lavoratori è fermo da 12 anni e auspichiamo la copertura economica da parte della Regione che possa garantire adeguati livelli di reddito. L’Aiop in questi anni ha portato a compimento un percorso di qualità con investimenti che hanno riguardato attrezzature e processi organizzativi ma soprattutto le risorse umane . MA le limitazioni imposte dalla Regione sulle prestazioni da erogare rappresentano di fatto un freno allo sviluppo degli ospedali privati”. Aiop Sicilia rappresenta 54 strutture con 4.362 posti letto e 6906 unità di forza lavoro. Le strutture private nel 2017 hanno erogato 187.394 prestazioni, nei diversi setting assistenziali (ordinario, Day Hospital e Day service), rappresentando il 23,2% del totale delle prestazioni ospedaliere erogate nell’Isola (prestazioni totali 807.316, fonte PROD). L’Ospedalità privata, nonostante incida per circa il 12% sul totale della spesa regionale, eroga ben il 23,2% del totale delle prestazioni ospedaliere dell’intera Sicilia. Inoltre le case di cura assicurano alle 389.000 impegnative raccolte nel 2017, presso le proprie strutture accreditate, ben 1.066.000 prestazioni ambulatoriali ai cittadini siciliani.
(ANSA).