PALERMO – “Non ho sentito la frase su Lucia, forse c’era zona d’ombra, non so spiegarlo; tant’è che io al telefono non replico. Ora mi sento male”. Così all’ANSA il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, commenta l’intercettazione, anticipata dall’Espresso, in cui il medico personale di Crocetta, Matteo Tutino, arrestato nell’ambito di una inchiesta sull’ospedale Villa Sofia, dice: Lucia Borsellino ‘va fermata, fatta fuori. Come suo padre’.
Crocetta al telefono ripete: “Non l’ho sentita… non l’ho sentita quella frase…”. Cerca di darsi una spiegazione: “Forse una zona d’ombra, forse è caduta la linea… “. “La prova che non l’ho sentita sta nel mio silenzio”, aggiunge. “Sono veramente allucinato – insiste – Sono addolorato, sconvolto”. “Se avessi sentito quella frase – prosegue – avrei reagito con durezza, non si scherza su queste cose. Quella frase colpisce tutte le persone che combattono la mafia. Posso essere stato destinatario di un messaggio così crudele?”
“Dimettermi? Sono accusato di qualcosa? Ho fatto qualcosa? Il destino della Sicilia può essere legato a una frase, che non ho sentito, pronunciata dal mio medico? Non lo so. Voglio essere sentito dai magistrati su questa storia della frase di Tutino, farò una richiesta formale. Quello che mi sta accadendo oggi e la cosa più terribile della mia vita”.
“Se avessi sentito quella frase, non so… avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati. Non so… sono sconvolto. Provo un orrore profondo”, ancora il governatore. “Ora capisco la reazione di Lucia e la colgo. Ma io quella frase al telefono pronunciata da Tutino non l’ho sentita”.
“La mia resistenza viene messa a dura prova”, dice il presidente della Regione. “Mi sento male fisicamente e mentalmente”, aggiunge.