La gestione del porto di Catania |Il "duplice" ruolo di Nunzio Martello - Live Sicilia

La gestione del porto di Catania |Il “duplice” ruolo di Nunzio Martello

Intervista al neo Commissario Straordinario dell'Autorità portuale.

La tabella di marcia
di
4 min di lettura

CATANIA – Nunzio Martello non è la prima volta che assume il ruolo di Commissario straordinario di un’Autorità portuale. Lo è già stato a Olbia, in Sardegna. A Catania l’ammiraglio riveste da qualche giorno un “duplice ruolo”, Martello da quasi un anno è infatti il comandante della Direzione Marittima della Sicilia Orientale. La nomina arriva in un momento particolarmente “delicato” per i porti siciliani. Quello di Augusta è stato investito dall’inchiesta Petrolio e dal caso Gemelli. Martello in una lunga intervista affronta tutti i nodi, come quello della darsena commerciale, fino alle polemiche sulla gestione della vecchia dogana. Il Commissario – che ha già dettato la sua tabella di marcia ai dipendenti della Port Authority – ha le idee molto chiare.

Ammiraglio, questo duplice ruolo cosa significherà per il porto di Catania?

Questo duplice ruolo non potrà che rafforzare ancora di più l’unione tra l’autorità marittima e l’autorità portuale che c’è stata sempre. Ora c’è una unicità di intenti e di vedute, anche se devo dire che con il Commissario Indaco c’era la massima sinergia. Ora la sinergia è ancora maggiore e di tutto questo ne avrà giovamento il porto e la città.

Cosa ci dice del nodo darsena.

La darsena è stata una grande valvola di sfogo per il traffico mercantile e gommato del porto. La darsena sta lavorando e continuerà a lavorare sempre meglio. Ora vedremo di disciplinare meglio tutti i traffici che saranno sulla darsena, però quello che è importante evidenziare è che il porto di Catania deve lavorare. Deve lavorare dal punto di vista mercantile e deve lavorare dal punto di vista crocieristico e diportistico. Quindi sarà mio intendimento far sì che le varie anime possano coesistere e quindi avere degli spazi dedicati anche per i diportisti, favorendo anche l’arrivo di grandi yatch. Per far vivere anche a Catania il turismo d’élite che secondo me è importante.

Non sono mancate alcune polemiche sulla Vecchia dogana, intende avviare dei percorsi di dialogo con gli imprenditori che in questo momento gestiscono l’immobile?

Le istituzioni devono sempre dialogare con gli utenti. Non ci possono essere guerre di principio, ma si deve lavorare insieme. L’imprenditore deve fare l’imprenditore, l’istituzione deve fare l’istituzione. Bisogna trovare un punto di incontro affinché poi tra imprenditore e istituzione ne godano gli utenti.

Al Comune di Catania è stato presentato un importante progetto. C’è continuità in questo?

Falcone diceva che “le idee camminano sulle nostre gambe”. E quindi quando le idee sono buone devono camminare indipendentemente dagli uomini. Quindi chiunque si sieda sulla sedia dell’Autorità portuale o del Comune, quando l’idea è buona e fa bene alla città deve andare avanti.

Il porto di Augusta è al centro di un’inchiesta della magistratura. Il fatto che a Catania c’è un uomo con la divisa può servire a riallacciare il rapporto di fiducia, che in questo periodo sta venendo a mancare, con i cittadini?

Da parte mia è la seconda esperienza di commissario che faccio, perché lo sono già stato ad Olbia. E’ un onore aver assunto il ruolo di Commissario al porto di Catania ed è stata una grande dimostrazione di fiducia da parte del Ministro. E’ ovvio che io darò il massimo di quello che io posso dare, ma tutte le scelte sono scelte del governo. Io sono un tecnico e mi fermo a essere tecnico. Le scelte politiche sono del vertice politico della nazione e non dipendono da me.

Ha già avuto un dialogo con i dipendenti dell’Autorità Portuale? Avete stilato un piano delle priorità?

Già lunedì abbiamo avuto un primo incontro. Ovviamente le priorità devono essere quelle che già l’Autorità Portuale negli anni precedenti ha fatto perché non si possono stravolgere. E quindi si deve continuare il percorso. Ovviamente ognuno cercherà di dare la propria impronta. La meta fondamentale è che ogni azione deve essere portata avanti nell’interesse di Catania e del porto, poi tutte le altre cose si aggiustano.

In vista dell’accorpamento Catania – Augusta quale è l’obiettivo fondamentale da raggiungere?

Io non me lo pongo ancora questo problema dell’accorpamento. Perché ancora ci sono i passi della legge che ancora devono essere fatti dall’organo legislativo che è il parlamento. C’è anche la possibilità di tre anni di proroga. Credo che in questo momento quello che dobbiamo fare come Catania è di sviluppare il più possibile quello che noi abbiamo. Le potenzialità di questo porto sono tante, prima fra tutte la posizione che è bellissima. Il porto può dare tanto alla città oltre che all’utenza portuale. Come ho sempre detto, anche nel mio discorso quando ho assunto il comando della Direzione Marittima di Catania, se noi facciamo vivere il porto vive tutta la città.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI