La lettera a Salvini e le accuse | "Pressioni sul petrolchimico" - Live Sicilia

La lettera a Salvini e le accuse | “Pressioni sul petrolchimico”

Vietati gli assembramenti. I sindacati scendono in campo.

Siracusa
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SIRACUSA- Una lettera dell’ambasciatore della Federazione Russa, Sergey Razov, al vice premier Matteo Salvini. E poi una lettera del console generale della Federazione russa a Palermo direttamente inviata al prefetto di Siracusa Luigi Pizzi e una del vice capo di gabinetto del ministro dell’Interno sempre al prefetto. Sono i documenti che avrebbero portato il prefetto ad emettere l’ordinanza del 9 maggio scorso con la quale si vietano assembramenti in dodici punti del polo petrolchimico siracusano.

Un provvedimento che secondo i sindacati vieta il diritto allo sciopero dei lavoratori. E’ stata la Cgil a parlare di “pressioni politiche” sottolineando la “chiara ingerenza del governo russo sul governo italiano”. L’ambasciatore Razov, nella lettera del 12 marzo scorso, pone all’attenzione del ministro dell’Interno gli “episodi di interruzione delle attività delle raffinerie Isab srl che appartengono al gruppo petrolifero russo Lukoil. Negli ultimi dieci anni il numero delle azioni di blocco illecito delle attività da parte dei lavoratori di organizzazioni estranee che per diverse ragioni avevano perso gli appalti dello stabilimento Isab è ammontato a più di 100 casi concreti ed ha portato dal 2012 dal 2018 alle perdite finanziarie di alcuni milioni di euro”. L’ambasciatore conclude ricordando che “la parte russa cerca sempre di creare le condizioni al massimo confortevoli per le aziende italiane che lavorano in Russia”, e infine si augura “una partecipazione più attiva delle autorità italiane nella soluzione del problema del più grosso investitore russo in Italia”.

Direttamente indirizzata al prefetto è la lettera del 9 aprile scorso del console Evgeny Panteleev, che ricopia nei passaggi quella dell’ambasciatore e ribadisce che “i rappresentanti dell’azienda hanno attirato parecchie volte l’attenzione delle autorità locali e centrali italiane verso questo problema. Ma le azioni di blocco illecito del lavoro dello stabilimento Isab continuano”. Infine il 12 aprile, il vice capo di gabinetto del ministro dell’Interno, Paolo Formicola, scrive alla Prefettura, e ricordando le “precorse interlocuzioni relative agli episodi di interruzione delle attività delle raffinerie”, ribadisce le parole dell’ambasciatore: “Si sarà grati per i cortesi aggiornati elementi informativi che codesto Ufficio vorrà far pervenire in merito alla problematica in esame”. Dopo un mese fu emessa l’ordinanza.(ANSA).


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