Troppo semplice e fin troppo ingenuo pensare che il nuovo Piano per i giovani potesse svolgersi senza troppe contrarietà. Già, perché se sei stato così fortunato da riuscire a registrarti presto sul portale www.pianogiovanisicilia.com, se sei stato così favorito dalla sorte da riuscire a caricare in tempo il tuo cv e a visualizzare un profilo da contattare, o ancora più baciato dalla Dea Fortuna tanto da ricevere il messaggio “troviamo il tuo cv interessante e confermiamo la nostra volontà di intraprendere insieme il percorso di adesione al Programma Piano Giovani”, attenzione! Non dimentichiamoci che siamo in Sicilia!
O forse, non dimentichiamoci che siamo a Palermo, perché a Bagheria e a Trapani se ti rechi all’ufficio di collocamento di zona per ottenere la dichiarazione di disponibilità al lavoro, contestualmente, senza che tu lo richieda espressamente, ti verrà rilasciato anche il famigerato Patto di servizio, un documento che il sistema ti permette di scaricare in automatico subito dopo aver compilato la domanda per la dichiarazione di disponibilità al lavoro che, normalmente, viene inserita sul terminale in tempo reale.
Se ti rechi all’ufficio di collocamento in Viale Regione Siciliana 2289 di Palermo e oltre alla dichiarazione di disponibilità al lavoro chiedi all’impiegato del front office se ti possano servire altri documenti oltre questo, la risposta sarà: “No, stai tranquilla! Firma, che poi a caricare tutto (sul sistema) ci pensiamo noi”. Peccato che a caricare tutte le domande di noi ragazzi non ci pensa proprio nessuno e, almeno dal 2011, ancora le nostre “carte” sono in attesa di essere aggiunte al sistema. Risultato? È come se non avessimo fatto nulla. Mi correggo, è come se avessimo fatto le cose a metà! Ma noi siciliani ci siamo tristemente abituati. Una volta pubblicato il Piano giovani, anche se sei stato all’ufficio di collocamento appena qualche mese prima dall’uscita del bando, è comunque consigliabile recarti nuovamente al Cpi, ancora una volta fare la fila, e chi vive a Palermo sa cosa significa, controllare che la nostra domanda sia stata caricata al computer e non dimenticare di richiedere, questa volta espressamente e formalmente, il Patto di Servizio.
Prima del Piano giovani chi sapeva cosa fosse il Patto di Servizio? Ciò nonostante, se avevi la fortuna di entrare nell’ufficio di collocamento giusto, te lo rilasciavano contestualmente alla domanda di disponibilità al lavoro, così come si è sempre fatto in passato, quando ancora gli uffici avevano la carta. Più rara della carta può essere l’onestà professionale di chi sta al front office, la mancanza di una così “banale” informazione rispetto alla possibilità di ricevere un documento così essenziale (magari anche in un secondo tempo perché non rilasciabile al momento), ha accresciuto i disagi a scapito del nostro tempo. È possibile che il personale abbia proceduto soltanto alla documentazione cartacea anche per venire incontro ai ragazzi e non chiedere a molti di loro di ritornare una seconda volta, ma il nostro male così è stato maggiore. Non a caso diciamo “u medicu pietusu fa a chiaia virminusa”. Di piaghe purulenti in Sicilia ne abbiamo fin troppe. E non ci servono medici compassionevoli. Ci servono servizi, ci servono gli strumenti per poter competere con i nostri coetanei esteri. Ci serve qualcuno che ci governi con una onestà intellettuale scevra da interessi personali.
Ma ovviamente la nostra storia non può finire così.
Lunedì 14 luglio all’ufficio di collocamento c’erano più di 400 persone. Solo 64 sono riuscite a farsi rilasciare il Patto di Servizio; oggi, mercoledì 16 luglio, a fare la fila davanti l’ufficio di collocamento c’erano 398 persone. Ma alle 12.50, dieci minuti prima della chiusura, solo 76 persone erano riuscite ad arrivare al front office. Dunque, se la matematica non è un’opinione, come faranno le rimanenti 322 persone che oggi non sono riuscite a farsi rilasciare il certificato, e le 336 di ieri (considerandone solo 400, andando quindi per difetto, non avendo il numero certo dei richiedenti), ad ottenere l’anelato Patto di Servizio?
Semplice, dovete fare come Carlo: piazzatevi davanti l’ufficio di collocamento di Palermo alle 23:00 del giorno prima con un grande zaino, acqua, cibo e una grande dose di determinazione, sì, perché vi servirà più dell’acqua. Alle 02:00 infatti è probabile che il posteggiatore abusivo di zona venga a imporre la “sua” lista con i “suoi” nominativi. È già successo la notte prima, e ha avuto la meglio, facendo in modo che anche chi era arrivato alle 3:00 del mattino non riuscisse a raggiungere il front office del Cpi (Sig. “numero 39”, diventato “numero 77” dopo “l’integrazione” della lista del posteggiatore). Questa notte però, sempre perché “Fortuna volle”, il posteggiatore si è visto ostacolare da 30 giovani determinati che, facendo squadra, si sono opposti alla prepotenza del parassita di turno. Tutti ci siamo riuniti: “Vattene perché questo è successo lunedì, oggi l’unica lista è questa, non se ne fanno altre!” – riporta il Sig. numero 39 della sera prima. Scontrandosi con la resistenza dei ragazzi, il posteggiatore, questa volta, si è allontanato con un rassegnato e un “lusingante” “Ah! Vi siete organizzati bene”.
Appena un’ora dopo, è probabile che arrivi anche il secondo posteggiatore di quartiere a cercare di “risolvere la questione”. Dopo preoccupanti discussioni coi ragazzi, che nel frattempo erano diventati più del doppio, l’intruso del momento ha cercato di piazzare la “sua” lista con i “suoi” nominativi sulla saracinesca di fianco all’ufficio di collocamento con la speranza di creare scompiglio ai nuovi arrivati che, di fronte a due liste, non avrebbero saputo, ancora una volta, dove inserire il proprio nome. Proprio come la sera precedente. Tutto sembra ripetersi, solo che adesso i presenti sembrano sopportare meno le prepotenze degli “ultimi arrivati”. Poco dopo il nuovo posteggiatore si è posizionato “di vedetta” di fronte l’ufficio del Cpi per circa un’altra ora per monitorare la situazione e aspettare il momento opportuno per creare ulteriore disagi a dei ragazzi che hanno avuto la determinazione del siciliano ma la sfortuna di nascere in Sicilia.
Il resto della notte è trascorsa tra partite a Ramino, passeggiate da un angolo all’altro dell’isolato, scomodi pisolini e piacevoli conversazioni coi nuovi amici. Non trascurabili i litigi all’alba al momento della rilettura della lista, quando su 110 iscritti erano presenti fisicamente solo 40 che hanno rivendicato la loro intera nottata e hanno messo in coda al loro nome chi aveva fatto invece una nottata “a intermittenza”. Siamo comunque al numero 110, materialmente in una mattinata l’ufficio di collocamento può riuscire a chiamare massimo 100 persone. E tutte le altre 10 più le 322 che cominceranno ad arrivare “comodamente” dalle 7:00?! Il Cpi fa del suo meglio, ma non possono materialmente rispondere ad un numero così elevato di richieste che, oltretutto, continua ad aumentare. Chi sta prendendo provvedimenti?
Morale della tragedia, se avete scelto di partecipare al piano giovani e avete avuto la sfortuna di entrare nell’ufficio di collocamento sbagliato, munitevi di sacco a pelo, tanti amici con cui fare squadra e sano ottimismo. Può essere che passare una notte all’aria aperta appostati davanti l’ufficio di collocamento di Palermo, anche questa notte, vi porti fortuna. Ma potrebbe essere pure tutta fatica inutile.
Tutti questi ragazzi che in questi giorni fanno file vergognose per ottenere il Patto di Servizio al collocamento, sono tutti non ancora registrati al portale www.pianogiovanisicilia.com? Perché qualora non fosse ancora chiaro, tutti coloro che si sono registrati al portale prima di avere ricevuto il Patto di Servizio sono già esclusi dal piano giovani. A meno che qualcuno non si muova per cambiare le cose. La lettera “D” dell’art. 4 del bando di Piano giovani che così recita: “Possono registrarsi al portale www.pianogiovanisicilia.com, per partecipare alla presente iniziativa tutti i giovani residenti in Sicilia in possesso dei seguenti requisiti: […] d) trovarsi nello stato di disoccupazione o inoccupazione, da almeno sei (6) mesi, così come definito dal D.Lgs. 181/00 e successive modifiche e integrazioni e aver sottoscritto il Patto di Servizio presso uno dei Cpi della Regione Sicilia.” …Ma qualcosa sicuramente cambierà, nessuno pubblicherebbe un bando “a misura di giovani”, a cui i giovani hanno tutte queste difficoltà per accedervi.
Requisiti di accesso al tirocinio piano giovani? Dita veloci ed essere raccomandati dalla Dea Fortuna. Regione Sicilia, certi della bontà dei vostri propositi e sicuri del fatto che siete sinceramente dalla parte dei giovani, prima di beneficiarci coi tirocini, accertatevi che la Sicilia abbia gli strumenti per farci partecipare! Noi, da parte nostra, ce la stiamo mettendo tutta, ma ci auguriamo che possiate fare lo stesso anche voi e venirci incontro.