PALERMO – Presidi e flash-mob della Cisl siciliana, il 5 marzo dalle ore 11 davanti a tutte le prefetture dell’Isola, per sensibilizzare sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La manifestazione è una tappa della mobilitazione nazionale ‘Fermiamo la scia di sangue’ lanciata dalla Cisl, che nelle scorse settimane ha tenuto assemblee nei luoghi di lavoro. Lunedì 5 marzo in Sicilia saranno le lavoratrici e i lavoratori a raccontare questa strage silenziosa, dando voce alle tante storie di morti bianche.
“Servono prevenzione e formazione”
“Vogliamo sostenere il positivo confronto avviato a livello nazionale – dice Rosanna Laplaca, segretaria regionale con delega in materia – con l’obiettivo di strutturare o rafforzare un coordinamento permanente di costruzione di interventi concreti sui territori e la definizione di attività certe e costanti di presidio sul livello locale, in piena prossimità delle realtà lavorative presso tutte le prefetture dell’Isola, in grado di aumentare la sinergia tra parti sociali, istituzioni e imprese, a cominciare dal presidio in ogni contesto lavorativo della rappresentanza sindacale e territoriale dei lavoratori e delle lavoratrici. Il nostro obiettivo è quello di garantire quel controllo di prossimità – aggiunge – a favore dell’affermazione delle tutele di salute e sicurezza, già avviato in Sicilia con la campagna Cisl #presidiamolasicurezza. Il coordinamento deve rendere funzionale ed evitare la dispersione di risorse tra le istituzioni deputate ai controlli e ispezioni, realizzando altresì un grande investimento su prevenzione e formazione, anche attraverso la valorizzazione degli enti bilaterali e gli organismi paritetici”.
“Sicurezza sul lavoro questione di civiltà”
“La sicurezza sul lavoro è una questione di civiltà – afferma il segretario Generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio -, un Paese in cui ogni giorno più di tre persone perdono la vita sul posto di lavoro, più di dieci lavoratori si feriscono o si ammalano e in cui nove ispezioni su dieci danno esiti di irregolarità, è un Paese sfregiato nei suoi valori fondamentali”. Su questo “governo, sindacato e imprese devono trovarsi dalla stessa parte per dar vita a una nuova strategia che punti all’obiettivo di azzerare le morti sul lavoro – prosegue Cappuccio -. In Sicilia è prioritario rafforzare i ranghi degli ispettori e dei medici del lavoro, migliorare il coordinamento tra livelli chiamati al controllo, utilizzare e coordinare maggiormente le banche dati informatiche, istituire una patente a punti per qualificare le imprese e legare ai parametri di sicurezza il rating aziendale per l’accesso ai bandi di gara degli appalti pubblici. Ma va anche programmato un grande investimento sulla formazione in azienda, per lavoratori e datori di lavoro”.