BELPASSO (CATANIA) – “Come è facile immaginare la famiglia D’Arrigo sta vivendo un momento difficile che definire ‘tragedia’ è riduttivo. Con amarezza hanno letto titoli di giornali e post sui social che attribuiscono la scomparsa del figlio a ‘sfide’ o ‘giochi di morte’, ipotesi non suffragate da alcun elemento certo. I primi a voler conoscere la verità sull’accaduto sono loro stessi e per tale motivo attendono gli esiti delle indagini della Procura di Catania che potrebbero essere l’unica istituzione che può far luce sull’accaduto”.
Lo afferma l’avvocato Luca Blasi, legale dei genitori di Simone D’Arrigo, il 16enne morto tre giorni fa all’ospedale San Marco di Catania dove era stato ricoverato la sera prima dopo essere precipitato da uno dei lucernari del parcheggio aperto al pubblico sul tetto del centro commerciale Etnapolis di Belpasso.
“Nonostante l’attenzione pubblica sul caso – aggiunge il penalista – in questo momento non ritengono di rilasciare dichiarazioni, se potranno essere utili alle indagini, per quel poco di cui sono a conoscenza, lo faranno con le autorità preposte a svolgere le indagini anche attraverso il mio ausilio auspicando che cessi la divulgazione di notizie non supportate da elementi certi anche al fine di tutelare il loro dolore e garantire il corretto svolgimento delle indagini”.