PALERMO – Capire quale sarà il ruolo della Regione nella nuova riforma delle Zes e formulare le prime controdeduzioni rispetto a un cambio di impostazione che sposta l’asse decisionale dai territori a Roma. Sarà questo l’obiettivo del governo Schifani che domani, sabato 23 settembre, riceverà il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto a Palazzo d’Orleans. Fitto parteciperà alla riunione di Giunta, dove sarà l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, ad aprire il dialogo sulle Zone economiche speciali.
Si apre il dialogo sulla Zes unica
Il tema è stato affrontato da Tamajo alla presentazione del cronoprogramma di interventi per la riqualificazione dell’agglomerato industriale di Carini, in provincia di Palermo, gestito dall’Irsap. Un dialogo che punta a intervenire nella fase di conversione del decreto legge emanato alcuni giorni fa dal governo Meloni. L’Esecutivo nazionale ha mandato in soffitta le Zes meridionali (in Sicilia erano due), introducendo un’unica grande Zes per il sud. Ora a palazzo d’Orleans si vuole capire quale sarà (e se ci sarà) il ruolo della Regione nella nuova impostazione romana delle Zes.
Tamajo: “Sulla Zes troveremo la quadra”
Sul tavolo sarà la possibilità di inserire una articolazione territoriale per la Zes unica, un elemento che accorci le distanze tra Roma e il territorio cercando di controbilanciare un accentramento di poteri che ha lasciato perplesso il mondo imprenditoriale siciliano. Il timore è che si allunghino i tempi per le autorizzazioni e che alcune opere siano a rischio. “Sulla Zes troveremo la quadra – ha rassicurato Tamajo davanti a una platea di imprenditori scettici sulla nuova impostazione dettata da Fitto -. Bisogna continuare sulla scia delle buone pratiche mostrate finora: snellimento delle procedure, interventi infrastrutturali in favore delle Zes e capacità attrattiva degli investimenti sono stati i simboli di una formula che ha funzionato”.