“Vediamo tanti movimenti in politica, sono importanti certamente. Io sono un uomo delle cose, dei conti, dello sviluppo possibile per la Sicilia. Ecco, vorrei parlare di questo”.
Giuseppe Russello, presidente di Sicindustria Palermo, ha un abito mentale da persona concreta. La sua azienda, la Omer, con sede a Carini, è una azienda con cinquecento dipendenti che sforna gli interni dei treni di mezzo mondo.
Stiamo, dunque, sui fatti, più che sugli schemi. La strada che più gli si attaglia. Come conferma lui stesso, dopo una sollecitazione sulla cronaca politica degli ultimi giorni.
Presidente Russello, che momento è per la Sicilia?
“Siamo in una fase interessante, migliore, rispetto al passato. Le notizie su misure importanti come la decontribuzione e la Zes sono confortanti. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha fatto un ottimo lavoro, fra il territorio e i palazzi romani. C’è una maggiore attenzione alle imprese, l’interlocuzione con l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamaio, è diretta. Più si dissoda il terreno, più ci saranno investimenti”.
Tutto rose e fiori? In pizzeria a festeggiare?
“Certo che no (ride, ndr). In valori assoluti siamo un’economia non paragonabile a quella del Nord, perché scontiamo un ritardo atavico che non potrà essere azzerato in pochi anni. Tuttavia, finalmente, si vede qualcosa”.
Cosa ci vuole?
“Tante cose. Abbiamo delle eccellenze imprenditoriali che continuano a crescere, a consolidarsi. Queste aziende dovrebbero diventare il punto di riferimento nei territori, per trascinare le realtà produttive. Oggi disponiamo di diverse armi. La digitalizzazione rende tutti più vicini e, dal punto di vista infrastrutturale, c’è una attenzione diversa”.
Andiamo, per suggestione, al Ponte di Messina: lei è favorevole o contrario?
“Favorevolissimo. Parliamo di un grande volano che potrebbe indurre una spinta fondamentale al nostro sistema”.
A quali aspetti pensa?
“Bisogna ridare slancio agli aeroporti, alle ferrovie, a nuovi tracciati stradali, senza trascurare la manutenzione delle opere esistenti, da troppo tempo tempo lasciate in stato di precario abbandono, e più in generale rendere più funzionale il meccanismo dei trasporti e della mobilità”
Altra suggestione: aeroporti, cioè caro voli, sotto le feste.
“Abbiamo molto apprezzato le politiche e gli interventi del presidente Schifani, è stato fatto tantissimo. Per gli aeroporti dovremmo andare avanti con le privatizzazioni che ne aumenterebbero l’attrattività, permettendo un discorso diverso sul mercato e un confronto col Nord”.
Nord e Sud, il tema è sempre urgente, nella descrizione di un divario.
“Sì, noi abbiamo compiuto passi in avanti, ma senza concludere il nostro percorso. Il nostro Paese, se vuole recuperare crescita e competitività non può fare a meno del suo Meridione con oltre 20 milioni di abitanti. Non può fare a meno di un Sud che deve diventare l’altra locomotiva in grado di spingere l’intero Paese verso la strada di uno sviluppo unitario e completo, altrimenti avremo un futuro dove i giovani continueranno ad emigrare, impoverendo ulteriormente i territori del Mezzogiorno”.
Infatti, molti dei nostri giovani vanno via. Non più con la valigia di cartone, ma…
“Dipende dal fatto che non siamo riusciti a creare un ambiente accogliente per loro. Ogni volta che riusciamo ad offrire l’opportunità a qualcuno di questi giovani, magari non più giovanissimi, di ritornare in Sicilia e venire a lavorare da noi in azienda dopo esperienze lavorative maturate fuori, é per noi motivo di grande soddisfazione. E debbo dire che questo, nel recente passato, accade sempre più spesso”.
Però, un pensiero sulla politica ci starebbe bene, a questo punto. Noi su LiveSicilia siamo portavoce di un appello generale alla moderazione.
“Capisco che il politico vuole creare consenso, ma è necessario sempre il riferimento al bene comune. Non mi piacciono i toni esasperati e populisti. Non servono. Per la Sicilia siamo forse all’ultima chiamata per recuperare il gap che ci vede ancora lontani dalle regioni europee a sviluppo completo, caratterizzate dalla occupazione piena, da un lavoro di qualità, quello vero, fatto di garanzie e tutele, che rende veramente libere le persone”.