Dietro ogni protesta, sciopero o manifestazione c’è sempre una motivazione importante, qualcosa che spinge un gruppo di persone ad alzare la voce e farsi sentire. Ma quando tale protesta viene dal corpo di polizia desta un’attenzione particolare, specie se le ragioni che la motivano hanno direttamente a che fare con la sicurezza. Stamattina presso la caserma Lungaro in corso Pisani, si è tenuto il sit in indetto dal sindacato della polizia per mettere all’attenzione dell’opinione pubblica il drastico problema della mancanza di fondi e di mezzi a disposizione delle forze dell’ordine.
Bastavano già gli striscioni esposti davanti la caserma per intendere quali siano le condizioni problematiche di cui si parla. Quello più in vista recitava “2 euro per una vita da bersaglio”, mentre un altro si spingeva più nel dettaglio:
“I poliziotti lavorano dove: Il distributore di carburante rischia di far saltare in aria la caserma. L’autorimessa è stata dichiarata inagibile per la mancanza di sicurezza. Un camper ormai inutilizzabile, sporco e sotto il sole è considerato ufficio”.
A prendere la parola sono stati il segretario regionale del C.O.N.S.A.P. Todaro Castrense ed il segretario regionale provinciale Mimmo Milazzo. “Siamo di fronte ad un vera umiliazione – hanno spiegato – abbiamo incontrato il ministro Brunetta che ha proposto aumenti stipendiali da elemosina. Questo governo afferma di mettere la sicurezza al centro dei propri obiettivi, ma i fatti parlano in altro modo. Nella prossima legge finanziaria, infatti sono previsti tagli per il reparto sicurezza, per 980 milioni nell’arco del prossimo triennio”. I due sindacalisti hanno poi continuato spiegando quali siano le condizioni in cui lavorano i poliziotti che ogni giorno rischiano anche la vita: “I mezzi di servizio sono insufficienti, mancano persino i soldi per la benzina. Siamo aggrediti dai topi in molte strutture, e non abbiamo i fondi nemmeno per comprare i detersivi per le pulizie. Viviamo in uno stato di abbandono, e si paventa la chiusura di uffici importanti”. Un altro problema gravissimo riguarda le scorte: “Ogni anno le richieste per gli uomini di scorta aumentano, soprattutto perché sempre più gente si ribella al pizzo. Ma come contraltare il personale diminuisce drasticamente”.
Anche i poliziotti “semplici”, presenti alla manifestazione, si sono sfogati: “Non possiamo lavorare in queste condizioni. Viviamo nella sporcizia, pensi che mancano i bagni delle donne perché sono in ristrutturazione da due anni”. Un altro ancora aggiunge: “Non abbiamo nemmeno carta a sufficienza. L’altro giorno ho dovuto chiedere ad un utente di portare delle fotocopie da casa”. Un altro: “A volte dobbiamo tenere ferme delle pattuglie perché manca la benzina, non possiamo fare il nostro lavoro. Siamo costretti a dare priorità ad alcuni interventi piuttosto che altri”.
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