"La Regione ci deve 14 milioni" | I pullman senza benzina - Live Sicilia

“La Regione ci deve 14 milioni” | I pullman senza benzina

Il dirigente generale della società regionale scrive al governo, ai Prefetti e ai dirigenti scolastici: "Quel buco è insostenibile, non riusciamo a pagare l'assicurazione dell'autoparco e i fornitori di carburante ci hanno diffidato. Presto non potremo garantire il servizio".

PALERMO – I pullman dell’Ast rischiano di restare senza carburante. “La situazione di grave illiquidità sta pesantemente condizionando la normale operatività dei processi aziendali e rischia di compromettere definitivamente l’intero sistema economico aziendale, oltre a non garantire, già nei prossimi giorni, la regolarità e perfino la continuità nell’esercizio del servizio di trasporto pubblico”. L’allarme è messo nero su bianco dal dirigente generale Giovanni Amico e inviato, tra gli altri, agli assessori al’Economia e alle Infrastutture Bianchi e Bartolotta, alla Ragioneria generale del “Servizio partecipazioni”, ai prefetti siciliani, ai sindaci dei comuni serviti dai pullman dell’Ast, persino agli uffici scolastici della Sicilia.

Per farla breve, i pullman dell’Azienda siciliana trasporti stanno per fermarsi. La società quindi, è senza benzina. Cioè senza soldi. Un buco da 14 milioni, divenuto insostenibile per un’azienda considerata strategica nel nuovo piano di riordino delle società partecipate, inserito nell’ultima Finanziaria.

Quattordici milioni. Un mancato incasso “inspiegabile”, scrive il dirigente generale dell’Ast. Ma legato, probabilmente, alla chiusura della cassa regionale che risale al 18 dicembre scorso e dai ritardi nella pubblicazione della legge di stabilità. Quel credito vantato da Ast è dovuto, per circa metà di quella cifra al mancato “saldo del contributo di ricapitalizzazione per i mesi di ottobre, novembre e dicembre”. Altri 2,7 di buco derivano dal mancato rimborso per le “tessere anziani”. Altri 4,5 milioni rappresentano il ritardo nell’erogazione del quarto trimestre del contratto di servizio.

“Ove la Regione – scrive ancora Amico – dovesse continuare a non provvedere ai pagamenti dovuti entro pochi giorni non potrà essere garantita, ormai, la continuità del servizio di trasporto pubblico a causa del mancato pagamento della rata dell’assicurazione dell’Autoparco per complessivi 1,126 milioni di euro”.

Ma non solo la società non è in grado di rispettare gli oneri dell’assicurazione. “I fornitori di carburante – spiega il dirigente generale dell’Ast – hanno già comunicato che ove la scrivente non provveda entro i prossimi giorni al pagamento delle fatture scadute cesseranno le forniture con la relativa conseguenza dell’immediato blocco della circolazione dei mezzi aziendali adibiti al trasporto di viaggiatori pendolari e studenti”.

“Riteniamo che tale condizione, reiterata nel tempo, – ha commentato Giovanni Lo Schiavo, del sindacato Fast-Cnofsal – risulti ormai insopportabile non solo per i lavoratori, che si vedono ritardare sistematicamente i propri stipendi, ma anche e soprattutto il continuo disagio procurato agli utenti che usufruiscono del trasporto extraurbano, costretti a subire un servizio scadente ed inefficiente, proprio a causa dei mancati e non regolari trasferimenti da parte del Socio Unico Regione Siciliana. Al fine di tutelare i lavoratori di Ast e gli utenti/contribuenti, – prosegue il sindacalista – sistematicamente penalizzati da queste condizioni d’incertezza, si auspica che gli organi di indirizzo politico della Regione, tutti i parlamentari regionali e il Presidente Rosario Crocetta, con immediatezza pongano in essere tutte le iniziative dirette a ricercare una rapida soluzione all’annosa problematica della Società Regionale di trasporto pubblico locale, più volta denunciata da questa organizzazione sindacale”.

Ma il danno dovuto al ritardato pagamento della Regione è vastissimo: “Dal mancato pagamento degli stipendi, dei fornitori di gasolio, di ricambi e dei servizi di manutenzione forniti dalle officine esterne” fino all’Erario, nei confronti del quale l’Ast scrive che sarà “impossibile” onorare i debiti.

“Finora – spiega Amico – l’Ast ha evitato disagi e grantito lo stipendio ai 940 dipendenti. Ma non si può omettere di notificare le diffide pervenute a vario titolo”. Compresa quella dei fornitori di carubrante, appunto. Che hanno sostanzialmente avvisato l’Ast: “O pagate, o vi lasciamo senza benzina”.


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