PALERMO – “Rischia seriamente di chiudere il Museo Mandralisca, museo della città di Cefalù, dopo che il Governo Regionale ha deciso di tagliare drasticamente i fondi che ogni anno destina allo stesso.” A dichiararlo è Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei Beni culturali.” “Si è passati da 117mila euro dello scorso anno ai 72,5mila euro di quest’anno, un taglio netto del 40% che fa emergere la scarsissima considerazione del Governo Regionale verso le politiche culturali siciliane che fa il paio – continua Michele D’Amico – con il Comune di Cefalù che destina soltanto 40mila euro di finanziamento a uno dei più importanti gioielli cittadini nonostante gli incassi in aumento della tassa di soggiorno che dovrebbero essere destinati anche a questa missione.”
“Il Museo incassa ogni anno circa 100mila euro assolutamente insufficienti per la gestione ordinaria – prosegue D’Amico – che, però, paradossalmente lo porrebbe tra i primi dieci siti culturali siciliani sia in termini di visitatori che di incasso in una ipotetica classifica dei musei regionali. Nonostante ciò, a causa di questa ulteriore scarsissima attenzione da parte del Governo Regionale, matura debiti per circa 70mila annui euro che è destinato ad aumentare.”
“Abbiamo chiesto – conclude il sindacalista del Cobas/Codir – un’audizione in Commissione Cultura dell’Assemblea Regionale per affrontare organicamente e insieme a tutti gli attori protagonisti di questa triste storia nei confronti del Museo Mandralisca e dei lavoratori che da oltre 4 mesi sono senza stipendio.” Il Museo Mandralisca fu donato ai cittadini dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca che raccolse, nella sua pur breve vita (1809-1864), numerosi oggetti d’arte mettendoli nella sua abitazione, dove tuttora si trovano.