PALERMO – L’Assessorato regionale alla Famiglia, con una lunga nota, rassicura sul caso dei 27 milioni destinati alle politiche sociali non stanziati alla Sicilia, unica tra le Regioni italiane. Ecco la spiegazione dell’assessorato:
“Annualmente, nell’ambito della legge finanziaria, lo Stato stabilisce la dotazione del FNPS da trasferire alle Regioni per l’attuazione delle politiche sociali, così come stabilito dalla legge 328/2000. Alla luce dei trasferimenti, le Regioni adottano un proprio atto di programmazione pluriennale, con il quale emanano direttive ai territori, nel caso della Sicilia ai distretti socio-sanitari, per la pianificazione sociale e per il conseguente utilizzo delle risorse. Per l’anno 2013 lo Stato ha ripartito le risorse destinate alle Regioni con decreto del mese di giugno 2013. Alla Sicilia viene assegnata una somma di poco più di 27 milioni.
Il recente decreto emanato dal Ministero del Welfare trasferisce le risorse alle Regioni ad eccezione della Sicilia, stante che la stessa non ha ancora rendicontato l’utilizzo dei finanziamento del FNPS anno 2011.
Prima di tutto va chiarito che la Regione non ha perso l’assegnazione 2013, ma la stessa non è stata trasferita con il suddetto atto. Non viene cioè revocato il decreto di riparto del giugno scorso, né tantomeno nel decreto di Ottobre si fa’ cenno a revoche o ancora peggio ad utilizzo diverso della somma destinata alla Sicilia. Detta somma rimane della disponibilità della Regione che però per acquisirla dovrà dimostrare l’utilizzo delle risorse anno 2011.
Ma perché la Sicilia non ha rendicontato? Va precisato che sin dal primo ciclo di programmazione 2004-2006 si è registrato uno scarto tra esercizi finanziari del FNPS e programmazione locale. La prima programmazione di cui alle Linee guida per l’attuazione del piano socio-sanitario” approvate con D.P. 4 novembre 2002, utilizzava le risorse 2001-2003, ma i piani di Zona sono stati avviati a partire dal 2004.
Gli attuali Piani di Zona 2010-2012, ancora in corso di attuazione nella quasi totalità dei distretti socio-sanitari, usufruiscono delle risorse 2007-2009. Questo disallineamento tra esercizi finanziari e programmazione è stato sempre rappresentato al Ministero, ma ciò non ha mai comportato un ritardo nei trasferimenti, né è stato oggetto di contestazione.
La regione ogni anno, nel mese di maggio, su richiesta del ministero, risponde puntualmente al monitoraggio delle risorse, rappresentando lo stato dell’arte. Anche quest’anno, come in passato, è stato comunicato al ministero che per il disallineamento tra esercizi finanziari e programmazione, le risorse 2011 erano state inserite nel nuovo atto di programmazione “Linee Guida per le politiche sociali e socio-sanitarie 2013-2015”, in fase di approvazione.
Nello specifico, Linee Guida sopra citate, approvate dalla Giunta Regionale con deliberazione 329 del 30/09/2013, prevedono l’utilizzo delle risorse del FNPS di 4 esercizi finanziari (2010-2013) per una programmazione triennale. In questo atto si è voluto cioè concentrare le risorse da trasferire nel triennio, ciò anche in ragione del minore budget a disposizione, e ridurre il gap sopra riportato. Stesso indirizzo potrà essere seguito per i trasferimenti successivi.
Va però sottolineato che non ci potrà mai essere la coincidenza tra programmazione regionale e esercizi finanziari dello Stato, sia perché le somme destinate a ciascun esercizio finanziario e a ciascuna regione vengono amministrativamente determinate almeno a metà dell’anno di riferimento e trasferite alla Regioni a chiusura esercizio, sia perché procedendo con atti di programmazione triennale la Regione prima e i distretti dopo devono conoscere le risorse da programmare, facendo pertanto riferimento agli esercizi precedenti.
Ad ogni modo si ritiene che questo gap possa essere ridotto, anche in considerazione dell’esiguità delle risorse trasferite. La dotazione complessiva del FNPS è stata ridotta negli ultimi 4 anni in modo sempre più consistente, con grave crisi delle Regioni che non hanno potuto più garantire i livelli di servizio dei primi anni del 2000. Se pensiamo che il suddetto Fondo è passato a livello nazionale dal 2006 al 2011 da quasi 800 milioni a circa 17 milioni, si comprende la necessità di concentrare le risorse in atti di programmazione pluriennali.
Basti pensare che l’attuale ciclo di programmazione 2013-2015 potrà disporre di una somma complessiva di circa 80 milioni, contro i 197 milioni del triennio precedente.
Cosa succederà adesso? Il Dipartimento, lo stesso giorno di acquisizione del decreto di liquidazione del Ministero, ha trasmesso allo stesso una nota rappresentando l’avvenuta approvazione delle Linee Guida e la loro prossima pubblicazione sulla Gazzetta e chiedendo, previa acquisizione di detti documenti, il trasferimento delle risorse. A livello regionale in ogni caso, dopo la pubblicazione in Gazzetta, verrà adottato il decreto di riparto e successivamente impegnate per ciascun distretto socio-sanitario l’importo dovuto.
Il vero problema che in questa momento sta mettendo in crisi i distretti socio-sanitari è connesso al mancato trasferimento da parte della Regione delle tranche di finanziamento relative alla programmazione 2010-2012. L’amministrazione regionale infatti, pur avendo la disponibilità delle risorse, non può trasferirle per i limiti imposti dal patto di stabilità.
Questa situazione, se non risolta nelle sedi di competenza, inciderà su tutti i cicli di programmazione e sull’effettivo utilizzo delle risorse e di conseguenza anche sulla rendicontazione delle risorse allo Stato. Le somme non erogate in questo esercizio finanziario, si cumuleranno a quelle del prossimo anno, determinando una spesa di gran lunga superiore a quella assegnata al Dipartimento per il 2013. E’ questo il vero problema da risolvere!”.