PALERMO – Salvatore Bontempo Scavo, fratello di Carmelo, protagonista, suo malgrado, dell’ultima conferenza stampa del presidente Crocetta, che lo aveva accusato di aver venduto privatamente e senza averne titolo dei terreni che sarebbero invece di esclusiva proprietà dell’Esa, replica al governatore. E lo fa attraverso un comunicato, che pubblichiamo integralmente.
In merito alle dichiarazioni del presidente della Regione, Rosario Crocetta, interviene con comunicato stampa il dott. Salvatore Bontempo Scavo, per precisare quanto segue. Il citato atto di vendita è stato stipulato dal sig. Carmelo Bontempo Scavo, che, come detto, non è mai stato condannato e non ha alcuna pendenza per mafia o altro motivo, lo stesso svolge l’attività di allevatore, da sempre ha lavorato sui fondi in oggetto e ha la licenza elementare.
Io, Salvatore Bontempo Scavo, invece, dopo un lungo calvario giudiziario conclusosi con assoluzioni con formula piena, in relazione al quale ho intrapreso azione di equo indennizzo per ingiusta detenzione, con fatica e sacrificio ho ripreso gli studi e ho conseguito la laurea in giurisprudenza in data 22/04/2013; ad oggi non sono abilitato alla professione di avvocato, ma sto svolgendo la pratica forense, non ho precedenti di alcuna natura, nè pendenze giudiziarie di alcun tipo.
Sono del tutto estraneo alla vicenda in questione che, invece, mi viene ingiustamente attribuita con un improprio riferimento al titolo di avvocato del venditore dell’atto in questione. Tutto questo poca importa, del resto, se alla fine passano concetti quali “appartenenza genetica” e “mafiosità genetica”, pregiudizi che spesso hanno leso il singolo, le famiglie, la comunità, e l’intera Sicilia, e che mortificano i valori della differenziazione, dell’emancipazione e del riscatto.
Ritengo grave il fatto che simili affermazioni provengano non da esponenti xenofobi o ultranazionalisti di partiti del Nord Italia o del Nord Europa, ma da chi, oltre il compito della denuncia, doveroso ed importante, dovrebbe avere anche quello della tutela da generalizzazioni e pregiudizi. Ritengo che l’atto oggetto dell’intervento del Presidente Crocetta, sia regolare, e analogo a tanti altri, in quanto si tratta di una prassi diffusa che potrebbe riguardare migliaia di piccoli braccianti agricoli; ma evidentemente chi ha parlato a riguardo non conosce la realtà agricola della sua terra.
In questa vicenda non so se esista un Totò che vende la fontana di Trevi, ma certamente a sollevare polveroni senza conoscere approfonditamente i fatti si rischia di passare per l’americano che non capisce cosa stia trattando. Legalità significa rispetto per le decisioni della magistratura, sia di condanna, sia d’assoluzione, ma soprattutto legalità vuol dire, a mio avviso, affidare l’accertamento dei fatti e la valutazione dei comportamenti alla giustizia; per tal motivo attendo con ossequioso rispetto le determinazioni dell’autorità giudiziaria, e a tal fine ho conferito mandato al mio legale, Avv. Alvaro Riolo, d’intraprendere le opportune azioni nei confronti del Presidente Crocetta.
Contattato, interviene sulla vicenda il legale, Avv. Alvaro Riolo, che ha dichiarato che: “Catastalmente, al momento della vendita, i terreni non erano intestati all’Esa, e, in ogni caso, la demanialità e non usucapibilità dei terreni in questione è tutt’altro che pacifica e non è certamente valutabile in termini semplicistici e superficiali”.