La rivoluzione grillina| e quella mancata di Ingroia - Live Sicilia

La rivoluzione grillina| e quella mancata di Ingroia

Felice Cavallaro, Virman Cusenza, Ernrico Del Mercato, Giorgio Mulè e Giuseppe Sottile, cinque giornalisti siciliani di fama nazionale, analizzano per Livesicilia gli esiti del voto nell'isola

Le opinioni di 5 firme siciliane
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PALERMO – A poche ora dall’ufficialità dei risultati delle elezioni politiche abbiamo raccolto le opinioni di cinque illustri giornalisti siciliani. Il direttore di Panorama Giorgio Mulè vede in Rivoluzione civile la formazione sconfitta: “Ingroia che aveva una proposta alternativa a Grillo se ne torna con le pive nel sacco. Anche a Palermo ottiene meno del 5%, mentre il M5S raddoppia i risultati delle elezioni regionali”. Mulè commenta positivamente le tenuta del Pd: “Si deve ricredere chi temeva contraccolpi interni dopo il caso Crisafulli, che anzi è stato di parola e ha dimostrato il proprio attaccamento al partito. Tramonta invece la stella di Fli, così Fini, Briguglio e Granata celebrano il funerale di una forza politica che esce fuori dai radar nazionali”.

Il vicedirettore de Il Foglio Giuseppe Sottile punta invece l’accento sul risultato deludente di Crocetta: “Ormai i leader – afferma – durano appena due mesi. Lo testimonia il disastro della sinistra in Sicilia. La fanfaronate di Crocetta hanno mostrato di aver il fiato molto corto. La sconfitta è anche della sinistra che si era aggregata intorno a a lui. Nella galassia del centrodestra Lombardo paga il malgoverno e Micciché le sue indecisioni negli ultimi mesi. La gente potendo scegliere ha optato per quello che è il prodotto originale, ovvero Berlusconi”.

Felice Cavallaro, inviato del Corriere della Sera, parla del successo grillino. “Mi interessa sottolineare un elemento, visto che vedo un Paese allarmato da Beppe Grillo. Invito a guardare in faccia le storie e le iniziative dei quindici deputati regionali siciliani. Sono persone normalissime che hanno costretto i loro colleghi a cambiare certe atteggiamenti e metodi nel fare politica. Probabilmente se Linda Vancheri o Nelli Scilabra vanno a votare in pullman e non in auto blu è anche merito loro”. Un giudizio positivo dunque legato al boom a cinque stelle: “Ben venga un voto di rinnovamento – sostiene – che dia ossigeno ad una politica vecchia e rugosa. In tempi andati questa voglia di cambiamento si era espressa in modo più violento, per questo dobbiamo essere riconoscenti al Movimento cinque stelle, che catalizza la protesta in un contenitore democratico”.

Il direttore del Messaggero Virman Cusenza ragiona sui risvolti di quanto accade fra Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, con i suoi riverberi sulla scena nazionale. “Il tempo ha lavorato più a favore dei grillini che di Crocetta – dice -. Il consenso del presidente della Regione si è rinsecchito. Oggi la Sicilia è tornata nel suo alveo principale, in cui la coalizione maggioritaria è quella di centrodestra. Possiamo dire che quanto successo alle regionali ha fatto scuola, a partire dal consenso attirato dai grillini e finendo con la convergenza fra centro e sinistra. Il dato in più è quello del Pdl che è resuscitato”.

Il neo responsabile dell’edizione palermitana de La Repubblica focalizza invece tre temi: il boom di Grillo, la frattura fra Pd e Crocetta e la sconfitta del centro. “C’è una frattura fra il Pd ed il governatore – dice Enrico Del Mercato -. I democratici si aspettavano molto di più dal Megafono, lo stesso Crocetta si aspettava di andare oltre la doppia cifra. Intanto il centro si estinto. Possiamo parlare dell’estinzione dei grandi democristiani, a partire del partito di Totò Cuffaro”.


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