La salute precaria | (ve la racconta un medico) - Live Sicilia

La salute precaria | (ve la racconta un medico)

UN MEDICO Precaria la nostra Sanità , nella condizione clinica perché gestita in maniera approssimativa senza mai arrivare ad affrontare la causa del suo malessere.

Quando si ha di fronte un paziente, bisogna innanzi tutto stabilizzarne le condizioni cliniche precarie e quindi procedere con algoritmo diagnostico per capire la causa della sua malattia finalizzando il tutto ad improntare una terapia adeguata per la sua guarigione e/o stabilizzazione. Certo non sempre è così facile non sempre ci si riesce e a volte si fallisce, ma si cerca di operare al meglio evitando errori e distrazioni. Tutto ciò potrebbe essere traslato alla situazione della sanità siciliana da 10 anni in stato precario con le trasfusioni messe li a tamponare via via le emorragie, con il rianimatore che di tanto in tanto pratica una RCP, con il chirurgo che asporta qualche pezzo e via dicendo.

Precaria la nostra Sanità, nella condizione clinica perché gestita in maniera approssimativa senza mai arrivare ad affrontare la causa del suo malessere. Da anni infatti la Sanità siciliana è governata da commissari, sub commissari e precari con contratti che di volta in volta scadono e che vengono rinnovati a spezzoni nei limiti del possibile, sempre sul filo del rasoio, sempre di fronte al baratro e al collasso, salva solo grazie al lavoro di un manipolo di medici e infermieri brutti sporchi e cattivi, che tra una pizza e una sigaretta hanno sempre, in questi anni, evitato l’irreparabile.

Ma perché il malato sta morendo o non migliora? Ve lo siete mai chiesti? Rivolgendomi all’utenza, sempre più esasperata, soprattutto in estate quando il caldo slatentizza le patologie. Non vi siete mai chiesti perché aspettate tanto in pronto soccorso, perché nei reparti non ci sono posti o perchè le cliniche private fanno tanti piccoli interventi che potreste fare gratis nel pubblico, perché le liste di attesa sono così lunghe? In umiltà vi do la risposta certo parziale: la sanità pubblica siciliana potrebbe essere efficientissima se solo ci fosse un sistema organizzato, se solo ci fosse personale adeguato stabile e preparato, che esiste ma non viene assunto o non viene messo nelle condizioni di poter operare in tranquillità e sicurezza. Molto di quello che si potrebbe fare viene volutamente dirottato sul privato levando soldi al pubblico e ai cittadini che per il pubblico pagano le tasse, chi gestisce il privato è potente è legato alla politica. Il discorso si chiude con la politica perché è quello, a mio avviso, il vero problema della Sanità pubblica siciliana.

La politica ha sempre avuto in mano la sanità e, pur avendone la facoltà, non ha mai affrontato i problemi come avrebbero dovuto essere affrontanti, terapia adeguata finalizzata a guarigione. Colpevole di aver sempre favorito persone che andavano messe in punti strategici solo per far contento qualcuno e che mai avrebbero risolto un problema se la risoluzione di esso avrebbe comportato l’andare contro le direttive della politica, per carità a prendere decisioni a volte si perdono consensi. E quindi da 10 anni non ci sono concorsi, mancano primari ( meglio l’interim o l’art.18) già, perché è meglio non decidere tanto tra un mese cambia tutto il governo cade, precario anch’esso. In perenne mancanza di fondi la regione Sicilia, nonostante lo statuto autonomo (che rende altre regioni efficienti), ha sempre preferito mantenere un’orda di precari, perché è più economico, che negli anni si sono trasformati in mercenari.

Adesso anche questi precari sono risultati difficili da mantenere e quindi qualcuno è stato mandato a casa, il risultato è che il baratro è sempre più vicino, il malato è sempre più difficile da gestire e noi operatori siamo sempre più soli ad affrontare via via le complicanze fino a quando neanche il rianimatore potrà porre rimedio.

Ciao a tutti cari amministratori spero che la vostra estate sia stata migliore della mia.


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