"La Sanità che vogliamo" | Nasce la "Carta dei 100" - Live Sicilia

“La Sanità che vogliamo” | Nasce la “Carta dei 100”

Commenti

    Solo e mera OPERAZIONE POLITICA (preparazione elettoralistica)!

    La retorica premessa, nonché le Prime firme e il coinvolgimento di Coloro che hanno mal-governato la sanità siciliana, PUZZA!

    Connivenze e …conoscenze col vecchiume, troppe!

    La “lisciata” sui medici e Covid-19, poi, un maldestro e vergognoso trampolino!

    Leggendo le firme sembra un pò il documento nostalgico di “quelli che contavamo” nella Sanità Siciliana (negli ultimi trent’anni), quindi le riflessioni sono conseguenziali, ognuno faccia le Sue …..

    TRA LA SANITÀ CHE VOLETE, AVETE MESSO ANCHE L’ABOLIZIONE DELLA LEGGE CHE PREVEDE L’INTRAMENIA.
    UN MEDICO DEVE SCEGLIERE PUBBLICO O PRIVATO.

    Il ritorno in grande stile degli autonomisti di don Raffaele. NO GRAZIE, ABBIAMO GIÀ DATO

    iIl nuovo che avanza o l’avanzo che si rinnova. Per chiudere il cerchio manca la firma Totò Cuffaro. Senza volere generalizzare fra i cento firmatari ci sono i responsabili del disastro della Sanità in Sicilia, costoro hanno avuto o continuano ad avere ruoli di responsabilità nella sanità in Sicilia e rappresentano insieme a tanti altri che non risultano firmatari, la malattia e non la cura.

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Ma veramente il senatore e il garante comunale o regionale dovevano svolgere un ruolo di garanzia e controllo in precedenza non intervenire a cose fatte. Tutto ciò evidenzia che non servono poi tanto i carcerati ,i carcerieri se la cantano e se la suonano da soli ,salvo poi intervenire a cose fatte . E i vertici regionali delle carceri ????? Buuu non pervenuti!!

E' sconcertante come Salvini, che tra parentesi prima era contrario al ponte, adesso si ostini a esserne paladino e costringendo il governo a continuare un immane sperpero di fondi pubblici, soldi dei contribuenti, per un opera dal fortissimo impatto ambientale, in un area a altissimo rischio sismico, sede di faglia, e sicuramente no n prioritario rispetto alle tante criticità del sud e della Sicilia in particolare. Un opera tra l'altro la cui fattibilità è un grosso punto interrogativo, confutata da stuoli di esperti del settore dell'ingegneria dei ponti. No al ponte, si alle cose che davvero servono.

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