CATANIA – “Se via Santa Filomena fosse un museo sarebbe uno dei più visitati”. Esordisce così Andrea Graziano, titolare di ben tre locali che animano la strada. Le sue sono parole di orgoglio e voglia di scommettere, in primis, offrendo un servizio sempre più adeguato e attento alle esigenze dell’utenza senza mai trascurare l’aspetto estetico. E in realtà il vicoletto a due passi dalla via Etnea, anno dopo anno, si è trasformato in un vero e proprio museo enogastronomico pronto ad offrire ai suoi “visitatori” una vasta scelta di proposte culinarie con un occhio attento al design e ai particolari.
E se il principio che fa la differenza è “migliorare”, allora, succede che gli esercenti uniscono le loro forze in nome di “Santa Filomena riunita”. “Anni fa – spiega il titolare di Fud, Fud Off e Il Sale Art Cafè – quando ancora i gestori eravamo non più di sei, avevamo presentato un progetto di riqualificazione del decoro urbano a costo zero per le casse comunali che fu protocollato ma, di fatto, mai preso seriamente in considerazione. Adesso che, tra proprietari di locali di ristorazione e non solo, siamo una 15ina abbiamo deciso di riprovarci sperando che stavolta l’amministrazione ascolti le nostre richieste”.
Segnaletica verticale, installazioni di panchine, vasi, piante e fioriere dai decori “a tema” non sottovalutando l’aspetto “social”, alias “tecnologico”, della vicenda. In cantiere ci sarebbe, infatti, pure la creazione di una comune rete wi-fi in grado di consentire l’accesso a chi approda in via Santa Filomena per gustare pietanze, sorseggiare del vino o semplicemente leggere un buon libro.
“La scorsa settimana – racconta Graziano – abbiamo illustrato le nostre esigenze all’assessore all’Urbanistica, Salvo Di Salvo, e a quello alle Attività produttive, Nuccio Lombardo. In particolare l’aspetto relativo al traffico urbano dato che la via, pur risultando dal punto di vista legale chiusa ai veicoli, di fatto non lo è. La mattina si trasforma spesso in un parcheggio a cielo aperto e la sera, tra tavoli e pedane, non è raro incrociare motorini che ostacolano il regolare svolgimento delle attività. Sarebbe opportuno, ad esempio, installare dei dissuasori cilindrici a scomparsa come quelli già attivi nelle vicinanze di piazza Duomo. Stavolta i segnali da parte dell’amministrazione sembrerebbero esserci. Dopo pochi minuti dalla conclusione dell’incontro, l’assessore all’Urbanistica ha fatto pervenire alcune transenne per chiudere al traffico la strada, mentre l’assessore alle Attività produttive ha promesso di organizzare in tempi celeri una conferenza di servizio per rendere più adeguata la viabilità”. Impegni mantenuti dall’amministrazione che, in seguito a un nuovo incontro degli esercenti con gli assessori Di Salvo e Lombardo, ha fatto realizzare alcuni stalli per motorini e per consentire il carico e scarico merci, in via Umberto, e posizionato alcune transenne, “che hanno ridotto il traffico nella via del cinquanta per cento”- sottolinea Graziano.
Un progetto, insomma, che parte dal basso e che pretende dall’amministrazione solo le giuste attenzioni per metterlo in pratica. “Noi – precisa Grazioso – non chiediamo assistenzialismo ma solo che le nostre istanze vengano valutate per contribuire insieme a rendere ancora più accogliente e funzionale un angolo della nostra città che, quotidianamente, accoglie migliaia di persone tra esercenti, dipendenti, fornitori e clienti, con un target di utenza medio-alta assente altrove.
Il progetto prevede inoltre, sempre a costo zero per le casse comunali, un piano di pulizie straordinarie mensili, fondamentali per rendere più vivibile una via, diciamo, ad alta densità di “popolazione”. Ma quanto costerebbe la realizzazione di tutto ciò agli esercenti di “Santa Filomena riunita”? E poi, dal punto di vista del design, quali sarebbero le caratteristiche dell’arredo urbano volto a impreziosire l’area cittadina?
“Al momento – conclude Graziano – disconosciamo i costi esatti del piano di interventi dato che, quello studiato 5 anni fa, va rivisto tenendo presente delle nuove esigenze dettate dall’aumento degli esercenti della via e dal fatto che parecchi artigiani coinvolti nella realizzazione, ad esempio, delle installazioni non risultano più in attività. Dal punto di vista estetico pensavamo ad un arredo ispirato, in maniera originale, alla tematica enogastronomica ma è ancora tutto da vedere. Non sarebbe male crearne uno di comune accordo con il decoro di via Pacini, in modo da rendere le due strade armoniche. La nostra buona volontà c’è tutta ma, per realizzarlo, abbiamo bisogno innanzitutto che l’amministrazione si impegni a mantenere una sorveglianza dell’area 24 ore su 24 con l’installazione di telecamere a circuito chiuso. Siamo stanchi di mettere mano al nostro portafogli per poi vedere distrutti vasi, pedane e fioriere dai vandali”.