CATANIA. In merito all’operazione condotta dalla DDA, interviene l’associazione anti-racket Addiopizzo. Di seguito, la nota:
“Esprimiamo soddisfazione per la brillante operazione condotta dalla DIA e dalla Procura di Catania che ha inferto un duro colpo all’organizzazione mafiosa retta dall’ergastolano Orazio Privitera. La circostanza che a reggere le fila dell’organizzazione in grado di condizionare l’economia rurale della piana di Catania fosse la moglie dell’ergastolano impone una riflessione sulla reale efficacia dello strumento del 41 bis che probabilmente va rimodulato in maniera ancora più restrittiva. Auspichiamo che le istanze di sicurezza e certezza della pena provenienti dalla società civile siano adeguatamente interpretate dai politici nostrani in un periodo storico in cui si fanno sempre più insistenti le voci di indulti e sconti di pena mascherati dall’esigenza di svuotare le carceri”.
Intervento dell’Associazione antiracket e antiusura etnea
“Come associazione Antiracket – dichiara Gabriella Guerini, presidente dell’associazione antiracket e antiusura etnea – dobbiamo fare un plauso ed esprimere la nostra gratitudine per la brillante operazione condotta dal Pm Pasquale Pacifico con il diretto coordinamento del Procuratore Giovanni Salvi che ha decapitato l’organizzazione mafiosa retta dall’ergastolano Orazio Privitera. Un altro passo in avanti nell’incessante lotta per la legalita’, contro la vessazione mafiosa nei confronti degli imprenditori locali che gia’ attraversano un periodo difficile e contro il condizionamento dell’economia sana da parte dei clan che si accaparravano in maniera illegale di erogazioni pubbliche a fondo perduto. Fondi destinati all’agricoltura e alle piccole attivita’ del territorio. Chiediamo con forza che sia verificata l’efficacia del 41 bis a tutela della societa’ civile”.