CATANIA – La Sezione catanese dell’Unci, insieme alla consigliera nazionale catanese Elena Giordano, esprimono la propria vicinanza e stigmatizzano quanto accaduto alla redazione di LiveSicilia Catania, oggetto nel 2014, ma la notizia è stata resa nota soltanto adesso, di una “incursione” da parte del figlio dell’allora latitante Nuccio Mazzei, recatosi in redazione per lamentarsi di una serie di articoli, a firma della cronista Laura Distefano, relativi alle vicende del clan. L’episodio, denunciato dal coordinatore di LiveSicilia Catania Antonio Condorelli, ha visto lo stesso giornalista affrontare a viso aperto Mazzei jr spiegandogli che quell’incontro non avrebbe fatto altro che aumentare il numero di inchieste sul clan che “insieme agli Ercolano e ai Santapaola – diceva Condorelli in quel colloquio -, rappresenta il volto peggiore della mafia che sta mettendo in ginocchio questa terra”.
“Siamo di fronte a un episodio che testimonia come il mondo dell’informazione continui a ricevere tentativi di intimidazione e condizionamento – ha detto il presidente della Sezione catanese dell’Unci Filippo Romeo -. Un fatto reso ancor più preoccupante ed inquietante dalla sponda che questo tentativo ha trovato in un consigliere comunale di Catania. Diventa pertanto necessario trovare una netta demarcazione tra chi informa (che va tutelato ad ogni livello) e chi invece cerca di condizionarne il lavoro al servizio di poteri criminali, mafiosi, politici ed economici”.
“Rivolgo ai colleghi di LiveSicilia la mia vicinanza per questo increscioso episodio di cui sono stati vittime – ha detto Andrea Tuttoilmondo, presidente regionale dell’Unci -. A loro il plauso per aver mantenuto la schiena dritta, onorando la fede alla propria missione di cronisti seri e coscienziosi”.