PALERMO – “Nelle ultime settimane la mafia del pizzo ha ricominciato a far sentire la propria sinistra voce con gesti intimidatori barbari e infami. Non si tratta di episodi isolati ma di un preciso segnale nei confronti degli imprenditori già provati da una crisi economica senza precedenti”. Lo scrivono, in un appello diffuso stamattina, Patrizia Di Dio, Leoluca Orlando, Nino Caleca, Aurelio Angelini, Mario Barbagallo, Steni Di Piazza, Mario Filippello, Maria Giambruno, Pietro Massimo Busetta, Giovanna Marano, Antonio Lo Bianco, Totò Lentini, Masino Lombardo, Vito Lo Monaco, Gigi Mangia, Mario Milone, Ottavio Navarra, Totò Orlando, Filippo Parrino, Nunzio Reina, Fabrizio Ferrandelli, Nino Salerno, Maurizio Scaglione ed Elio Sanfilippo: “Si ripropone – si legge nell’appello – la situazione già denunciata da Giuseppe Di Giovanna, imprenditore edile e già presidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili Palermo, che si è schierato in maniera netta contro le infiltrazioni criminali ispirando la propria azione alla linearità di comportamento ed al rispetto dell’etica di mercato in contrapposizione ad ogni forma d’inquinamento e di condizionamento mafioso”.
Secondo i firmatari dell’appello, che lanciano una manifestazione per giovedì alle 17 a Palazzo delle Aquile, “bisogna rilanciare con maggiore forza e senza indugi l’azione di contrasto e di denuncia nei confronti del racket che, nonostante l’impegno costante e tenace della magistratura e delle forze dell’ordine, continua a persistere bloccando qualsiasi possibilità di crescita civile, economica e democratica della nostra città. In più non possiamo che attenzionare i tanti casi di violenza quotidiana che particolarmente nel centro storico della città colpiscono cittadini e commercianti”. I firmatari sottolineano che “si tratta di una battaglia di libertà e di civiltà che riguarda tutti e non solo quelli che sono direttamente colpiti dalle minacce e dalle violenze. Ecco perché la solidarietà nei confronti delle vittime deve coniugarsi all’impegno che ciascun di noi – soprattutto chi opera all’interno delle istituzioni pubbliche e private – deve assicurare affinchè la violenza venga fermata”.
Orlando, Caleca, Di Dio e altri venti firmatari: "Il racket ha ricominciato a far sentire la propria sinistra voce con gesti intimidatori barbari e infami". Manifestazione giovedì a Palazzo delle Aquile.
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