PALERMO – La dieta sana ed equilibrata ha un ruolo fondamentale per la nostra salute. Per questo si susseguono e accavallano presunti consigli miracolosi. Un vero e proprio dilemma. Una babele, ove guru, santoni, nutrizionisti, masterchef, social media confondono le idee: Weight Watchers, Scarsdale, Dukan e di recente l’italiana Smartfood o cibi intelligenti.
Sale ai vertici delle miriadi di classifiche la “dieta del microbiota”, mentre la dieta mediterranea scende al terzo posto in graduatoria. Il mangiar sano ed equilibrato senza ingrassare sfuma sempre più nel mito o nel miraggio. È singolare rilevare che in Italia circa 40 milioni di persone non conoscono la dieta mediterranea, malgrado l’appoggio anche degli ecologisti. Questi sostengono tale tipo di alimentazione, in quanto capace di fare scemare le emissioni di anidride carbonica, diminuendo l’ “effetto serra”.
In un mondo contemporaneo quasi anoressico, gli obesi e sovrappeso non possono non ricordare, con rimpianto e malinconica nostalgia, Shakespeare. Egli nel Giulio Cesare affermava: “Vorrei che attorno a me ci fossero uomini piuttosto grassi…Cassio ha un aspetto troppo magro…uomini del genere sono pericolosi”. Mentre oggi il cibo è visto dalle società opulente come un idolo cattivo da abbattere.
Sembra, per contro, aprirsi uno spiraglio controcorrente. La tendenza estetica femminile ad esibire – anche con l’aiuto della chirurgia plastica – un lato B tondo e tonico. Si ritorna forse ad altri gusti, quando l’esser umano piacente doveva essere florido, con riferimento alla pittura di Rubens o Botero.
Si susseguono quasi quotidianamente svariate teorie che condannano ora i grassi, ora gli zuccheri, consigliando preparazioni e associazioni cibarie fantasiose. Sino ad arrivare alla teoria cervellotica e assurda secondo la quale le persone che mangiano solo con la forchetta bruciano ogni grasso in eccesso. Per certo oggi 41 milioni di bambini sotto i 5 anni, nel mondo, sono sovrappeso o obesi. Oltre, naturalmente i molti e molti milioni di adulti.
A tutto ciò si aggiunge il danno psicologico e fisico delle diete drastiche e rapide, che provocano il cosiddetto effetto yo-yo, un su e giù, un allarga e stringi assai dannoso.
Ricerche quasi contemporanee del King’s College di Londra e dell’Università di Perugia affermano che – con l’affinarsi delle tecniche di studio e di analisi, nonché attraverso genetica, metagenomica e metabolomica – è sempre più difficile descrivere con precisione e rigore quali fattori di una dieta facciano bene o siano nocivi.
L’antropologo Franco La Cecla arriva ad affermare che il cibo sta deviando dal piano del gusto al piano della vista, assumendo una “dimensione pornografica”.
Inoltre stupisce e complica le cose il riscontro e le evidenziazioni – in un mondo che naviga verso l’obesità – della carenza di ferro, iodio, magnesio, calcio, vitamine D,B12, A, in quasi tutte le abitudini alimentari.
Da una serie concomitante di ricerche in diversi centri e laboratori emerge, comunque, l’importanza di un fattore oltre quello genetico: il microbiota (o flora intestinale), vale a dire il complesso di diverse specie di batteri che popolano il nostro intestino e producono enzimi, vitamine, ormoni. Appare necessario decifrare le loro attività, perché quando si rompe l’equilibrio tra le diverse specie di batteri il metabolismo si altera e concorre a provocare l’invecchiamento biologico. Da alcuni il nostro intestino viene definito il secondo cervello dell’uomo. Convivono in noi due nature, umana e microbica: 100 trilioni di microbi (il microbiota) rispetto a 10 trilioni di cellule umane.
Le alterazioni di tale interdipendenza causano forti dismetabolismi, a causa dei quali si continua ad ingrassare – il cosiddetto grasso occulto – malgrado l’ingestione di cibi a basso contenuto calorico, come verdure e ortaggi. Gli studi, ancora in fase di avanzamento e completa comprensione, porteranno a una medicina nutrizionale e dietetica personalizzata, la “dieta del microbiota” , oltre che all’impiego dei probiotici.
Si arriva a ipotizzare, per rispristinare l’equilibrio della flora intestinale – con qualche disgusto anche mentale – il “trapianto fecale”: l’impianto di feci purificate da donatore sano nel colon di individuo microbioticamente squilibrato.
E nel frattempo? Seguire nel cibo l’antica saggezza senza tempo. Evitare diete balzane e abitudini non salutari, quali fumo, alcool eccessivo, lassativi o improbabili medicinali, indicati da pubblicità ossessive e ingannevoli. Cinque regole semplici e pratiche: essere morigerati; essere costanti; alzarsi da tavola con lieve senso di appetito; mangiare poco o nulla dopo le otto di sera; discreto movimento. Recenti ricerche condotte ad Harvard e pubblicate su The Journal of Nutrition hanno riscontrato grandi vantaggi nel nutrirsi, 2 o 3 volte a settimana con alimenti di origine vegetale: verdura, frutta, cereali integrali.
Moderazione propugnata dal sommo Galeno, uno dei padri della medicina.Chi si modera di rado si perde, ricordando Confucio.