La vetrina sfondata con una mazza| Ceraulo: "E' l'incubo di ogni Natale" - Live Sicilia

La vetrina sfondata con una mazza| Ceraulo: “E’ l’incubo di ogni Natale”

La scorsa notte qualcuno ha sfondato la vetrina del negozio "Prima Visione", di via Bandiera. Giovanni Ceraulo, imprenditore che ha denunciato e fatto finire in carcere i suoi estorsori: "Natale e Pasqua sono periodi critici. Provano ad ottenere qualcosa danneggiando le attività commerciali. Ma io denuncerò sempre".

 

Parla l'imprenditore che denunciò il racket
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PALERMO – “Provo le stesse sensazioni di tanti anni fa. Lo stesso fastidio, lo stesso amaro in bocca. Ma ho la consapevolezza che continuerò con la mia attività, con il mio lavoro, perché non ho paura”. Giovanni Ceraulo, l’imprenditore che ha denunciato e riconosciuto i suoi estorsori in aula dopo anni di minacce e ricatti, ha subito la scorsa notte una nuova intimidazione.

Qualcuno ha infatti danneggiato le vetrine di uno dei negozi “Prima Visione”, in via Bandiera sfondandola con una mazza. Ceraulo in passato ha denunciato il racket delle estorsioni facendo arrestare e condannare i suoi taglieggiatori. Aveva subito altre intimidazioni, dagli spari contro le saracinesche, fino alla colla attack che bloccava i lucchetti all’entrata dei negozi. Oggi, è incredulo di fronte all’ennesimo attacco, che lui ritiene nuovamente opera degli esattori del racket, che, come nelle più tipiche richieste di pizzo, ribadiscono la loro presenza sul territorio in questo modo.

“Dopo tanti anni è assurdo che mi pensino ancora – dice Ceraulo – . Mi dispiace essere ancora nei loro pensieri, mi dispiace rivivere quelle sensazioni. D’altrone il Natale è alle porte e per gli uomini del pizzo, questo periodo e quello a ridosso della Pasqua, sono quelli in cui rimpinguano le casse. Loro ci provano, avvisano così, danneggiando le vetrine, incollando il catenaccio della porta, sparando sulla saracinesca. Un tunnel senza fine”

La spesa da sostenere, per l’acquisto di una nuova vetrata e la sua collocazione, ammonta ad almeno duemila euro, ma Ceraulo sembra ormai amaramente rassegnato alla necessità di dovere sborsare questi soldi. “Non si arrendono, ma nenache io lo faccio. Quando stamattina il responsabile del negozio in via Bandiera mi ha chiamato per raccontarmi quanto successo, ho immediatamente chiamato la polizia. Ho denunciato questo episodio, come ho sempre fatto. Non sono assicurato, quindi pagherò per intero il danno, nella speranza che prima o poi si stanchino”.

 


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