Palermo, Lagalla: "Nessuna fretta sul rimpasto" - Live Sicilia

Lagalla, un anno da sindaco: “Nessuna fretta sul rimpasto”

Ospite nella redazione di Livesicilia, l’ex rettore lancia l’idea: "I privati a Bellolampo"
L'INTERVISTA
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PALERMO – I fondi dello Stato per il Barbera, il futuro di Bellolampo, la privatizzazione dell’aeroporto, il bilancio, il rimpasto della giunta, il rapporto con Renato Schifani e il ricordo di Silvio Berlusconi. Intervista a 360 gradi per Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, che è stato ospite della redazione di Livesicilia rispondendo alle domande del direttore Antonio Condorelli e di Roberto Immesi a un anno dalla sua elezione a Palazzo delle Aquile. Un modo per tracciare il bilancio di questi primi 12 mesi e immaginare i prossimi quattro anni.

Una nuova vita per il Barbera

Si parte dallo stadio Renzo Barbera, oggetto della visita a Palermo del ministro allo Sport Andrea Abodi. “Il Governo ha confermato che Palermo e il suo stadio sono dentro il lotto delle città selezionate in vista degli Europei del 2032 – dice Lagalla – Siamo l’undicesima città sui 10 stadi selezionati e molto dipenderà dal format a 24 o 32 squadre, ma una cosa è certa: le risorse che il governo stanzierà saranno distribuite su tutte le 11 città e Palermo avrà le stesse risorse delle altre città”.

“Abbiamo evitato ai palermitani 100 milioni di tasse”

Ma appena eletto, Lagalla come ha trovato la città? “Non sono abituato alle polemiche, prendo atto di quel che trovo e mi sbraccio per superare i problemi in silenzio. Oggi vedo una città che capisco molto di più rispetto a un anno fa, ho trovato ritardi amministrativi e gestionali ma ho fatto la scelta di concentrarmi su alcune emergenze: la riorganizzazione della macchina amministrativa e i conti. Il riequilibrio che abbiamo rimodulato costerà meno di quello proposto dalla precedente amministrazione, abbiamo sterilizzato l’aumento dell’Irpef nel 2022 e nel 2023 per quasi 100 milioni, rimane una maggiore tassazione Irpef per 8-9 milioni che neutralizzeremo con un taglio della Tari di pari cifra. Abbiamo chiuso un vecchio contenzioso con la curatela di Amia e approvato un atto conciliativo con Amat con cui restituiamo continuità e sicurezza all’azienda, togliendo dal tavolo un ingombro che poteva valere 110 milioni”.

“Per il Festino sarà superata l’emergenza cimiteri”

“La nomina a commissario per l’emergenza cimiteriale, che abbiamo chiesto e che è stata concessa dal ministro Musumeci, ci ha permesso di superare le criticità. Abbiamo trovato 1.300 sepolture sospese ai Rotoli e siamo riusciti praticamente ad azzerarle, abbiamo creato usato fondi extracomunali, istituito una task force guidata dall’assessore Totò Orlando, collaborato meglio con le partecipate ma soprattutto i poteri commissariali ci hanno consentito di accorciare i tempi per avviare i lavori e autorizzare le sepolture. Per il prossimo Festino, sono convinto che l’emergenza potrà dirsi conclusa. Entro la fine della sindacatura, individueremo anche il sito per un nuovo cimitero metropolitano”.

“Bellolampo, apriamo ai privati”

“I tecnici ci dicono che la terza vasca, per effetto della riduzione di volume dei rifiuti abbancati da tempo, offrirà una nuova disponibilità di spazi – continua il sindaco Lagalla – e con il presidente di Rap stiamo ragionando sul chiedere di poter abbancare qui i rifiuti in emergenza. Il problema però non è la capienza, ma il metodo: abbiamo una città sepoltura dai rifiuti ma anche da un cattivo modello di organizzazione, dovuta anche alla vetustà dei mezzi e alla carenza di personale. Il grande tema però è la mancanza dello spazzamento delle strade e della loro pulizia e quindi bisogna sceglieremo i migliori investimenti: non disprezzo l’idea di separare il tema della raccolta da quello del trattamento dei rifiuti che richiede altre tecnologie e altre competenze. Privati? Diciamo partenariati pubblico-privati, modello che funziona in tante parti d’Europa”.

Lagalla e la movida selvaggia

“Palermo non è una città più violenta di altre, come ha detto il ministro dell’Interno Andrea Piantedosi, ma dobbiamo fare i conti con l’esiguità del corpo della Polizia municipale. Ho chiesto al governo più risorse per potenziare la Polizia municipale o utilizzare forze ausiliarie con ronde urbane affidate anche a ex agenti”.

“Al Massimo resta Betta, no alle ingerenze”

Spazio poi alla politica, a cominciare dalle partecipate. “Quelle non rinnovate sono partecipate indirettamente dal Comune quindi andranno a scadenza naturale, mentre sul teatro Massimo mi sono assunto la responsabilità di confermare la fiducia al sovrintendente Marco Betta: il Massimo è uno dei soli due grandi enti lirici italiani che hanno chiuso in attivo, non credo esistano i presupposti per cambiare o per farlo in anticipo. Sono anche presidente della fondazione e quindi ho il diritto di scegliere da solo, senza condizionamenti o gestioni alternative. Schifani? Non condiziono il presidente della Regione e, conoscendolo bene, non credo abbia intenzione di condizionare le libere scelte del sindaco”.

“Gesap, nessuna frenesia di privatizzare”

“Non ho nessuna frenesia di privatizzare, ma neanche pregiudizi e se oggi dovessi individuare l’azienda che più delle altre può essere candidata a una privatizzazione direi sicuramente Gesap, così come accade in tutta Italia e in tutta Europa. Per competere a livello internazionale servono player di sistema e né il Comune, né la Città metropolitana lo sono”.

“Rimpasto? Non c’è fretta”

Si passa al ricordo di Silvio Berlusconi. “Si complimentò con me dopo la mia elezione e recentemente, collegato a un convegno, mi inviò un affettuoso saluto. Berlusconi ha cambiato il linguaggio e la semantica della politica in Italia e non si può non riconoscerglielo”. Ma la possibile disgregazione di Forza Italia potrebbe danneggiare l’amministrazione? “Berlusconi era la calamita del moderatismo italiano, qualche frammento può disperdersi ma vedremo chi sarà in condizione di fare una proposta aggregativa di un’area di cui l’Italia ha bisogno, specie dopo la deriva massimalista del Pd. Ho apprezzato l’intensità e il calore con i quali Matteo Renzi ha saluto Berlusconi. Rimpasto al Comune? Non ho nessuna premura, se si farà, ammesso che me lo si chieda, certamente non si farà adesso che stiamo discutendo i documenti contabili. No al rimpasto finché non si approveremo il bilancio e il piano di riequilibrio”.


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