L'agguato dello Zen, altri quattro fermati a Palermo

Agguato allo Zen, altri 4 fermati a Palermo: “Erano nel commando”

Commenti

    blindate cio’ che sta per diventare un ghetto , col coprifuoco. GRANDE DISPIACERE PER LE FAMIGLIE PERBENE CHE SONO COSTRETTE A CONVIVERE CONLA FECCIA DELL’UMANITA’

    Un esercito di ruspe , e buttare a terra tutto lo zen ,unica soluzione efficace .

    Da abitante dello Zen non posso che ringraziare le forze dell’ordine per l’attenzione che pongono a questo quartiere in particolare, ma al Prefetto, al capo della squadra mobile dott. Rodolfo Ruperti, e ai carabinieri, non posso che chiedere una continua e incessante loro presenza, non solo con i posti di blocco, ma anche con le continue perquisizioni casa per casa, cantina per cantina, dove si coltivano intere piantagioni di droga.
    Gli interventi di recupero del quartiere non devono essere affidate solo alla buona volontà delle varie associazioni che con spirito di abnegazione, vanno in giro ad occuparsi dei più giovani, stendo un velo pietoso sull’amministrazione comunale, completamente inesistente, dove la sola presenza si limita al ritiro dei rifiuti da parte della Rap, lasciando però montagne di ingombranti, per mesi e mesi.
    In conclusione, ritorno a ringraziare tutte le forze dell’ordine, ma non viene fatto abbastanza, fateci vedere e sentire la vostra continua presenza.
    Grazie

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Ma veramente il senatore e il garante comunale o regionale dovevano svolgere un ruolo di garanzia e controllo in precedenza non intervenire a cose fatte. Tutto ciò evidenzia che non servono poi tanto i carcerati ,i carcerieri se la cantano e se la suonano da soli ,salvo poi intervenire a cose fatte . E i vertici regionali delle carceri ????? Buuu non pervenuti!!

E' sconcertante come Salvini, che tra parentesi prima era contrario al ponte, adesso si ostini a esserne paladino e costringendo il governo a continuare un immane sperpero di fondi pubblici, soldi dei contribuenti, per un opera dal fortissimo impatto ambientale, in un area a altissimo rischio sismico, sede di faglia, e sicuramente no n prioritario rispetto alle tante criticità del sud e della Sicilia in particolare. Un opera tra l'altro la cui fattibilità è un grosso punto interrogativo, confutata da stuoli di esperti del settore dell'ingegneria dei ponti. No al ponte, si alle cose che davvero servono.

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