“Quattrocento lavoratori stagionali resteranno a casa. La politica deve fare qualcosa per arginare l’emergenza turismo a Lampedusa”. E’ un grido d’allarme quello lanciato da Mimma Calabrò, segretario regionale della Fisascat Cisl. La Calabro snocciola le cifre, impietose, della crisi: “L’emergenza degli sbarchi clandestini ha messo in ginocchio il settore. La stagione estiva si è ridotta da cinque a tre mesi. I più fortunati potrebbero non riuscire neppure a raggiungere la quota dei 78 giorni lavorativi necessari per fare scattare l’indennità di disoccupazione. Questo significa lacrime e sangue e non solo per il periodo estivo. I meno fortunati, circa quattrocento, sono costretti a fare le valigie per andare a lavorare lontano dalla Sicilia che perde professionalità importanti”.
Mimma Calabrò prova a fornire alcuni suggerimenti per affrontare l’emergenza: “Bisogna aiutare economicamente i lavoratori del turismo così come è stato programnmato, giustamente, per i pescatori e le imprese del settore turistico. Ed ancora, fare di necessità virtù, sfruttando i mesi di stop forzato per dare vita a dei progetti di qualificazione del personale. Un investimento sulle risorse umane da cui l’intero comparto trarrà benefici in futuro. D’altra parte se un recente bando regionale prevede l’erogazione di ingenti somme per migliorare la ricettività è indispensabile adeguare le competenze degli operatore del settore agli standard qualititativi che si intendono raggiungere. Come dire, anche il personale deve essere a cinue stelle”. Mimma Calabrò ha infine poposto che venga programmato, a Lampedusa, un incontro con tutti i rappresentanti delle organizzazioni produttive e delle Istituzioni: “Niente chiacchiere, ma un momento di riflessione seria per risolvere i problemi in ballo”.