L'Api: "Il Pd? Si chiarisca le idee | Terzo polo non può fare a meno di noi" - Live Sicilia

L’Api: “Il Pd? Si chiarisca le idee | Terzo polo non può fare a meno di noi”

“Il Pd ha detto di no al Terzo polo? Forse i democratici farebbero meglio a chiarirsi un po’ le idee”. La voce del Terzo polo, in questo caso, è quella dell’Api. Partito non presente in maniera ufficiale all’Ars, ma che vuole recitare un ruolo importante in vista delle prossime amministrative a Palermo.

“Il percorso del Pd – spiega Nuccio Cusumano, coordinatore del partito per le regioni meridionali–  è incomprensibile ed appare soffocato da dinamiche interne e da annunci che porterebbero alla fine del sodalizio e del sostegno al governo Lombardo. A meno che non prevalga – aggiunge Cusumano – la maggioranza del Gruppo parlamentare all’Ars notoriamente schierata con Cracolici e Lumia a fianco a Lombardo”. Ma al di là del Pd, da Cusumano arriva anche un’autocritica: “Oggi manca – dice – una sintesi politica ed organizzativa tra i partiti del Terzo Polo. Dobbiamo superare l’idea di affidarci a intese parziali e ad alleanze locali di convenienza prive del necessario respiro progettuale e programmatico”.

Quindi, una “stoccata” a uno degli alleati del Polo: “L’Udc – l’affondo di Cusumano – assume posizioni molto radicali e fughe in avanti prive del necessario confronto con gli altri partiti del Terzo Polo. Questi comportamenti certamente non aiutano la ricerca di una sintesi come risposta al Pd che per bocca del segretario regionale vira a sinistra e al Pdl in crisi di assestamento. Occorre – conclude Cusumano – una apertura culturale e politica che serva a mettere da parte egoismi e voglie egemoniche tra chi pensa ad un Terzo polo come un Udc allargato e chi pensa a rafforzamenti solitari giocando la partita ormai abusata di comprimere o non legittimare partiti come l’Api in fase di crescita e radicamento”.

E di immotivate fughe in avanti degli alleati del Terzo polo parla anche il portavoce regionale dell’Api, Bartolo Fazio: “Il nostro partito non può accettare – dice – i percorsi in solitudine, queste fughe in avanti già compiute nel passato e rivelatesi inconcludenti. Noi riteniamo che a Palermo si debba ripartire da un tavolo attorno al quale, intanto, si siedano Fli, Udc e Api. Poi, eventualmente, si discuterà dell’allargamento ad altri partiti come Mpa o Grande Sud. E, in ultima istanza, si verificherà la possibilità di riprendere a dialogare col Pd”.

Ma su questo punto Fazio, così come Cusumano, è assai critico: “Il Pd vive da anni una contraddizione evidente. Credo abbiano bisogno di una verifica interna che faccia chiarezza una volta e per tutte. A livello regionale, per esempio, – prosegue Fazio – è evidente che i democratici siano quasi tutti pronti ad appoggiare il Terzo polo. Chi dice ‘no’ al Terzo polo, invece, rappresenta una posizione minoritaria, sebbene faccia capo al segretario Lupo, che dovrebbe avere il coraggio finalmente di affrontare davvero il suo partito”.

Ma a Palermo, nemmeno il Terzo polo ha ancora un nome per la corsa a sindaco. Dopo il no di Caterina Chinnici, infatti, sarebbe arrivato anche quello di Gianni Puglisi: “Lui pensava di poter ricevere – spiega Fazio – un manto protettivo enorme, che andasse quasi dal Pd al Pdl. Ovviamente non è possibile. Credo che la sua candidatura sia tramontata”.


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