“Oltre al crollo del 70% delle opere pubbliche appaltate negli ultimi quattro anni e alla perdita di oltre 40 mila posti di lavoro nell’ultimo biennio, le imprese siciliane attendono da anni 4 miliardi di euro: pagamenti bloccati da scorretti comportamenti politici e burocratici”. Lo sostiene l’Ance Sicilia. “A ciò si aggiungono le nuove opere già progettate, finanziate e cantierabili, per circa 5 miliardi di euro, – prosegue la nota – che non vengono poste in gara; i ritardi, fino a tre anni, nel rilascio delle autorizzazioni; la mancanza di investimenti per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici; la fiscalità sottoposta a continue fluttuazioni”.
L’Ance chiede un confronto con il governo regionale. Il primo appuntamento è una tavola rotonda organizzata per domani alle ore 9,30, presso la sede di Ance Sicilia, in via Alessandro Volta, 44, a Palermo. Si confronteranno con le imprese il presidente della Regione, Raffaele Lombardo; gli assessori regionali alle Attività produttive, ai Beni culturali e alle Infrastrutture (Marco Venturi, Sebastiano Missineo e Pier Carmelo Russo); il presidente nazionale dell’Ance, Paolo Buzzetti; il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello; il prorettore vicario dell’Università di Reggio Calabria, Francesco Russo; il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito; il presidente delle Piccole imprese edili di Ance Sicilia, Antonio Catalano. Modererà i lavori Nino Amadore, giornalista del Sole 24 Ore.