"L'Ars come la coda di una lucertola| Si muove anche se è morta" - Live Sicilia

“L’Ars come la coda di una lucertola| Si muove anche se è morta”

L'assessore Abbonato e il sindaco Orlando

Il sindaco Orlando va all'attacco: "A Palermo si lavora, i deputati vanno in vacanza".

PALERMO – L’Ars? E’ come la coda di una lucertola morta, che si dimena senza accorgersi che la lucertola stessa non è più in vita. Il Pd? Un partito ostaggio dei transfughi e dei verdiniani, che lo stanno infettando a livello nazionale e locale. La Regione? Ha erogato solo 50 dei 340 milioni che dovrebbe dare ai comuni siciliani, che quindi non possono chiudere i bilanci. I commissari Urega? Professionisti che hanno di meglio da fare che espletare le gare per il sociale, che tengono sotto ricatto gli enti locali perché hanno l’unico obiettivo di totalizzare il numero massimo di gettoni”.

Leoluca Orlando è un fiume in piena e, in un caldo pomeriggio d’agosto, mentre la politica siciliana è già in ferie, convoca una conferenza stampa a Palazzo delle Aquile e, con al fianco gli assessori Luciano Abbonato e Barbara Evola e la consigliera del Mov139 Giusi Scafidi, sfodera un attacco a tutto campo. Il nodo del ragionamento è la contrapposizione fra il consiglio comunale di Palermo che il 13 agosto approva il bilancio, sbloccando i pagamenti, e un’Assemblea regionale “impegnata a votare una legge anti-Orlando – attacca il Professore – mentre la Sicilia resta in braghe di tela perché i deputati devono andare in vacanza”.

“In Sicilia, contrariamente a quanto accade nel resto d’Italia e alle indicazioni di Raffaele Cantone – dice il primo cittadino – le commissioni Urega si occupano di tutte le gare di servizi. Il risultato è che quelle per il sociale vengono bloccate perché i professionisti hanno di meglio da fare, perché devono arrivare in città da altre parti della Sicilia, perché devono raggiungere il numero massimo di gettoni e poi si dimettono non volendo lavorare gratis. Tengono sotto ricatto i comuni siciliani, che sono così costretti a spacchettare gli appalti”.

Una situazione che il sindaco definisce insostenibile. “Per la gara relativi agli spazi gioco – dice la Evola – il componente Urega ha fatto attendere quattro ore la commissione, salvo poi arrivare per dire che si dimetteva. Non si può andare avanti così, non riusciamo a spendere i fondi Pac”. La colpa, per Orlando, è dell’Ars: “I capigruppo avevano firmato un emendamento per abolire la specialità siciliana e adeguare la Regione al resto d’Italia, ma a voto segreto è stato bocciato”.

Un rancore, quello nei confronti di Palazzo dei Normanni, che ben si spiega con la riforma elettorale che penalizzerà lo stesso Orlando. E il sindaco non perde occasione per additare Sala d’Ercole come un modello di inefficienza: “A Palermo il consiglio comunale lavora a ridosso del Ferragosto, mentre i deputati vanno in vacanza rimandando a settembre norme importanti come quelle per le ex province. Palermo ha approvato il bilancio evitando il blocco dell’azione amministrativa grazie alla sensibilità del consiglio, mentre la Regione eroga appena 50 dei 340 milioni destinati ai comuni, che qualche anno fa erano 930. I comuni sono costretti a tagliare i servizi, a non poter chiudere i bilanci, a ricorrere alle anticipazioni di cassa. Per fortuna noi, grazie anche all’assessore Luciano Abbonato, non siamo stati costretti a farlo anche se questo ha comportato qualche difficoltà nei pagamenti”.

L’attacco poi è rivolto all’ala renziana del Pd di Sala delle Lapidi, quella composta dai consiglieri eletti nel Mov139 e poi spostatisi tra le fila del premier. “Il capogruppo aveva fatto una proposta che avevo accolto, ma si è dimesso dopo essere stato smentito da tre colleghi – dice Orlando – verdiniani e transfughi stanno infettando il partito. Ridateci comunisti e democristiani”.

“La Corte dei Conti ha sottolineato nella sua relazione che il dato pro capite di anticipazione di cassa va crescendo in tutta Italia, in modo omogeneo, ma in valore assoluto il dato siciliano è di gran lunga il più alto: 247 euro nel 2012 che sono diventati 309 nel 2013 e 324 nel 2014, contro la media italiana di soli 97 euro – dice Abbonato – gli enti locali soffrono di una condizione di sofferenza diffusa, ma quelli siciliani vivono una condizione peggiore. L’amministrazione comunale di Palermo non ha fatto e non farà ricorso alle anticipazioni di tesoreria, un risultato importante confermato dalle previsioni del bilancio. Ci sono delle difficoltà perché in questi anni abbiamo assistito a un progressivo spostamento delle entrate comunali dalla parte erariale alla parte tributaria: lo Stato e le Regioni hanno ridotto i trasferimenti, 150 milioni euro l’anno in meno solo dallo Stato per fare l’esempio di Palermo, e hanno compensato dando maggiore autonomia tributaria ai comuni. Il sistema però non ha funzionato, come abbiamo detto alla Corte dei Conti e in sede regionale e nazionale dell’Anci. Siamo riusciti, senza misure draconiane di contenimento della spesa, a farcela diminuendo le spese del personale e di funzionamento senza intaccare i servizi ai cittadini e garantendo un ampliamento dei servizi che nel 2012 non esistevano, come quelli del sociale”.

“Non viviamo più l’angoscia del primo settembre per l’assistenza specialistica per 1.080 studenti disabili – spiega la Evola – abbiamo portato a regime i contributi alle scuole che prima si rivolgevano ai genitori, assumeremo a tempo indeterminato le insegnanti della scuola dell’infanzia, indiremo gare per l’acquisto di arredi e nuovi giochi. Inoltre restituiremo finalmente l’asilo Rallo”. Il sindaco infine snocciola anche gli altri interventi che, grazie al bilancio, potranno ripartire: la caratterizzazione del parco Cassarà, la bonifica della poseidonia a Sferracavallo, il drenaggio del porto della Bandita, il finanziamento dei controlli dei vigili il sabato e la domenica e l’acquisto di nuovi autovelox, il salario accessorio 2015 per i dipendenti comunali, l’ora in più per quelli Reset.

Nel campo del sociale, grazie all’avanzo vincolato verranno concluse le gare per gli interventi alle donne vittime di violenza, Comunità educativa per minori con disagio psichico, Servizio specialistico a vertice familiare (media soglia), 4 lotti dei Centri aggregativi anziani, Centro disabili, Servizio educativo domiciliare, Centri aggregativi territoriali, Spazio 0/5, Minori Stranieri non accompagnati (fondi 2015 per il pagamento delle comunità di accoglienza), Centri socio educativi per disabili.

“Sono particolarmente contenta per i 91 milioni destinati alle politiche sociali e per la riattivazione del servizio Sed, il servizio educativo domiciliare – dice la Scafidi, presidente della Quarta commissione – Stiamo lavorando inoltre per azzerare i compensi dei commissari Urega, come avviene nel resto d’Italia”.

 

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