CATANIA. La Corte d’Assise d’Appello ha confermato i 30 di carcere già inflitti in primo grado (processo celebrato con il rito abbreviato) al 54enne Antonino Portale per l’omicidio dell’ex fidanzata Lucia Cosentino, la badante cinquantenne di Castiglione di Sicilia uccisa nel capoluogo etneo la notte tra il 15 ed il 16 gennaio 2011 in quella che era l’abitazione dell’anziana della quale si prendeva cura. La sentenza di secondo grado è arrivata stamattina. L’omicida ed ex fidanzato era stato arrestato, invece, il 19 aprile del 2011, ovvero, tre mesi dopo.
“Le prove a carico di Portale erano schiaccianti – spiega il legale che della famiglia Cosentino – eppure, in questi anni abbiamo assistito ad una campagna mediatica del quotidiano locale che ha sempre sostenuto, anche con ipotesi impossibili, che Portale fosse innocente. Ed in quei momenti Lucia Cosentino veniva ammazzata ancora una volta. Fortuna che ci siamo ritrovati davanti a giudici responsabili ed imparziali. Ribadisco: le prove e gli indizi erano schiaccianti. La difesa si è arrampicata sugli specchi. Abbiamo assistito a richieste di perizia che verranno interamente pagate dai cittadini: è bene che si sappia”.