L'orrendo omicidio di Laura | "E' stato un delitto d'impeto" - Live Sicilia

L’orrendo omicidio di Laura | “E’ stato un delitto d’impeto”

La conferenza stampa dopo l'arresto e la confessione di Paolo Cugno.

Canicattini Bagni
di
2 min di lettura

SIRACUSA- Un crescendo di escandescenza, una lite culminata nel più tragico dei modi, nell’ambito di un rapporto “travagliato, contrassegnato da frequenti litigi”. Sarebbe andata così, dunque – nessuna premeditazione – l’ultimo e orrendo atto della storia tra il 27enne Paolo Cugno e la 20enne Laura (Lauretta) Petrolito. Entrambi di Canicattini Bagni, paese sulla Maremonti, ingresso della zona iblea della provincia di Siracusa. La primissima ricostruzione l’hanno fornita inquirenti e investigatori nel corso di una conferenza stampa stamattina.

Nella sede del comando provinciale dell’Arma, a Siracusa: il procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, il suo sostituto Marco Dragonetti, il comandante dei carabinieri Luigi Grasso, e la foto di una bella ragazza vestita di bianco sullo sfondo. Ha confessato, dunque, Paolo Cugno, nella serata di domenica, dopo lunghe ore di silenzio e un inizio di totale chiusura, sotto interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Canicattini. Gli uomini dell’Arma lo avevano rintracciato vagante e confuso di primo mattino, nella periferia del paese: non aveva fatto rientro a casa del suocero, dove la coppia viveva, e questo aveva fatto scattare l’allarme.

Ora è nel carcere di Cavadonna: l’accusa è omicidio aggravato. Avrebbe sferrato lui le coltellate letali sul corpo di Laura, mamma della sua stessa bambina di 8 mesi e a sua volta mamma di un’altra creatura di 4 anni avuta da una precedente relazione. I due erano usciti nel tardo pomeriggio di sabato per andare in quel terreno di contrada Tradituso, tra Canicattini e Noto, dove poi si è consumata la tragedia. In quell’appezzamento, nella disponibilità della famiglia di Cugno, secondo la ricostruzione degli inquirenti i due erano andati per dar da mangiare agli animali.

Prima delle 22 sarebbe scoppiata la lite che si è trasformata in minacce, poi in aggressione e infine in delitto. Il 27enne avrebbe recuperato nel capanno il coltello con cui ha colpito la ragazza. “Un delitto d’impeto e non premeditato”, ha spiegato il capo della Procura di Siracusa. Il giovane ha poi cercato maldestramente di occultare il cadavere in un pozzo. Il corpo è rimasto incastrato e questo ha favorito il ritrovamento da parte dei carabinieri, che dopo la denuncia di scomparsa del papà di Laura, si erano già messi a cercare in quella direzione. L’ora del delitto, secondo la prima ispezione cadaverica del medico legale Francesco Coco, risale alle 22. I carabinieri hanno anche rintracciato il coltello che era stato abbandonato dal fermato, mentre l’autopsia – che si svolgerà domani – chiarirà gli ultimi dubbi sulle cause del decesso della ragazza. 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI