Laura Salafia, quasi pronti | "Non vedo l'ora di..." - Live Sicilia

Laura Salafia, quasi pronti | “Non vedo l’ora di…”

La grande risposta dei nostri lettori alla sottoscrizione lanciata nelle scorse settimane, ha dato i suoi frutti: è stato stipulato il contratto per l’acquisto e la messa in opera dello strumento che regalerà a Laura spiragli di libertà. La piccola guerriera, poi, lancia un appello a Crocetta. 

CATANIA. E’ partito il conto alla rovescia per la messa in opera del montascale nel vano d’ingresso dello stabile in cui vive Laura Salafia. Dopo la stipula del contratto, avvenuta nei giorni scorsi, la incontriamo assieme alla famiglia in una calda giornata di inverno siciliano.

Dopo tanti sacrifici, sta prendendo forma il “progetto montascale” che da metà dicembre Livesicilia ha seguito passo dopo passo lanciando una sottoscrizione che ha visto una grande partecipazione da parte dei nostri lettori. La settimana scorsa è stato, intanto, stipulato il contratto per l’acquisto e la messa in opera dello strumento che regalerà a Laura spiragli di libertà. La sensibilità e la solidarietà dei numerosi concittadini si è tradotta nel versamento sul conto corrente intestato al padre di Laura di 5500 euro che unitamente ai 6500 euro derivanti dal Gran Galà di Natale organizzato da C&G, hanno reso possibile la realizzazione di un desiderio, inseguito da Laura, ormai sconfortata per via delle mancate risposte da parte dalle istituzioni.

“Sono grata a coloro che ancora una volta mi sono stati vicini con il loro contributo, accompagnandomi durante un percorso di vita complicato. Senza un operatore che mi prenda in braccio non è possibile uscire di casa. Sono tetraplegica e questa condizione mi porta a stare immobile sulla sedia o sul letto. Non vedo l’ora di poter passeggiare lungo la via Etnea. Non vedo l’ora, davvero”.

Con l’arrivo della primavera i tuoi occhi potranno godere degli scorci suggestivi e caratteristici del centro città. Quale sarà la prima tappa?

“Potrò raggiungere piazza Duomo, in compagnia solo dei miei genitori. Già. Come i vecchi tempi, quando si andava al bar magari per un aperitivo accompagnato da tanti assaggi salati. Inizieremo così, per poi visitare il giardino Bellini alla ricerca di farfalle, l’insetto a me più caro”.

Tra gli svaghi cosa ti manca di più?

“Il teatro, innanzitutto. Le rappresentazioni liriche nel tempio della musica, il teatro Massimo. Chissà che magari, con l’arrivo della bella stagione possa prendere parte ad uno spettacolo. Grazie ad una cara amica, “il mio angelo custode” l’anno scorso ho assistito alla Madama Butterfly, che mi ha particolarmente emozionato. Il sindaco Bianco – incontrato qualche settimana fa – mi ha invitato ad andare ogni volta che vorrò. E spero che la promessa sia mantenuta”.

Percepisco una nota di incredulità nelle tue parole. Promesse non mantenute?

“Si, purtroppo. Penso alle parole del governatore Crocetta e dell’Assessore Borsellino. Hanno creato l’illusione di un assegno vitalizio come risarcimento per quanto accadutomi ed in conseguenza del fatto che chi ha compiuto il reato non è nelle condizioni di pagare. Parlo, respiro, ragiono, mi nutro ma non posso fare di più. E, ogni giorno, devo trovare la forza per continuare ad essere sorridente e guardare al futuro con qualche aspettativa; ma ciò è diventato difficile e la voglia di vivere è sempre più altalenante”.

Cosa vorresti dire al Governatore?

“Di riprendere in mano la mia situazione e comprendere quanto sia difficoltoso per la famiglia di un soggetto immobilizzato andare avanti, non solo a livello fisico ma anche economico. La pensione di cui godo non permette un sostentamento. E senza l’intervento dei miei genitori non potrei farcela. Chiedo che si occupi seriamente del mio caso. Provo molta delusione perché mi era stata fatta una promessa, e invece…”

E’ di questi giorni la notizia che possa subire una riduzione il monte ore di assistenza da parte del personale Osa a carico del Comune.

“Ero stata informata della riduzione da 30 a 18 ore settimanali. La notizia mi aveva agitato parecchio e soprattutto aveva gettato nello sconforto i miei genitori, di fatto impossibilitati a gestirmi. Ieri, invece, la situazione parrebbe essere rientrata, almeno fino a nuovo ordine, come mi è stato detto. Poi, chissà. E’ angosciante vivere nell’attesa che in qualsiasi momento possa venir meno quel piccolo aiuto di cui oggi beneficio”.

Sei giorni su sette, Laura riceve un supporto tra mattina e pomeriggio da parte di personale formato e, oggi ormai, anche affezionato a lei. La domenica, invece, tutte le cure sono a carico dei genitori che tra piccoli malanni di stagione si prodigano per il bene dell’amata figliola. Nel pomeriggio di ieri aveva ricevuto l’invito dalla professoressa Liliana Nigro a partecipare ad un appuntamento che vedeva coinvolti moltissimi amici, ma era, appunto, domenica e ha dovuto declinare. “A malincuore ho rinunciato ad un’iniziativa organizzata anche per me. Sono rimasta a casa, pazienza”, aggiunge a fatica mentre accenna un colpo di tosse.

Dalla sua stanza da letto si intravede un presepe artigianale, dono del signor Carmelo Porto, un presepista per passione che in occasione delle festività natalizie ha scritto alla redazione comunicando di aver un regalo per Laura. “Ricordo la telefonata in cui appresi che avrebbero consegnato un pacco per me. Non stavo nella pelle. Ancora una volta voglio ringraziare il signor Porto. Ha compiuto un piccolo, grande gesto che allieta molti momenti delle mie giornate. Ho chiesto a mia madre di collocare il presepe su un piano d’appoggio per tutto l’anno. E’ troppo bello per goderne solo in occasione del Natale!”. I suoi occhi vispi mi invitano a girarmi in direzione del manufatto per ammirarne la magnificenza. “E’ curato in ogni dettaglio e osservarlo mi mette di buon umore facendomi pensare alla bellezza interiore di quanti mi stanno accanto, in modi diversi, pur non conoscendomi personalmente. Ricevere amore, amicizia, affetto da chi sta condividendo il mio dolore, mi fa sentire meno sola”.

Scoprire la bontà di tante persone che la incoraggiano trasmettendole calore e donandole piccole attenzioni. Il cellulare squilla continuamente e in molti si recano a casa raccontandole cosa accade là fuori, in una città che sembra non voglia addormentarsi mai. “Perché il mondo non è fatto solo di persone cattive”, afferma con sicurezza.“Ogni giorno ricordo nelle mie preghiere tutti gli angeli che ho conosciuto e sono entrati a far parte della mia vita. Il momento difficile in cui viviamo passerà, ne sono certa. Voglio credere al cambiamento e vorrei trasferire un messaggio positivo ai miei coetanei. Se ce la faccio io…”

E la bontà non conosce confine. Dagli Stati Uniti d’America, infatti, Marialuisa e Carlo Lauricella, due benefattori con il cuore siciliano dopo aver appreso nei mesi scorsi la notizia online hanno prontamente scritto comunicando di voler contribuire alla causa in qualsiasi modo per alleviare le sofferenze della loro conterranea. Da qui l’idea di un pc che le consentirà di stare in contatto con il mondo: di viaggiare attraverso racconti, immagini e social network. Detto fatto. “Vorrei conoscerli di presenza – afferma – e spero che ciò accadrà presto”.

Se il bicchiere va visto sempre mezzo pieno, allora è entrato bene il 2014. E Livesicilia continuerà a stare al fianco di Laura per permetterle di realizzare quanti più desideri possibili.


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