“Sono un uomo ridicolo. E ora mi danno anche del pazzo.” Il 9 agosto al Teatro Antico, per la programmazione estiva della Fondazione Taormina Arte Sicilia, Gabriele Lavia interpreterà “Il sogno di un uomo ridicolo” di Fedor Dostoevskij. L’8 agosto porterà invece sulla scena da regista una delle più note tragedie del drammaturgo Euripide, la Medea. “Il sogno di un uomo ridicolo” è un’attenta e profonda riflessione sulla condizione dell’essere umano, condizione che nel monologo risulta serrata, cupa, di auto reclusione, che imprigiona l’uomo come in una camicia di forze. Gabriele Lavia racconta che in più momenti della sua carriera si è trovato a confrontarsi con questo testo: “La prima volta lo lessi a degli amici a 18 anni e ancora non ero un attore”, “Il sogno di un uomo ridicolo è forse la più sconcertante opera di Dostoevskij”, spiega ancora Lavia: “Narra la situazione paradossale di un uomo che, decidendo di suicidarsi, si addormenta davanti la rivoltella e sogna il suicidio e la vita dopo la morte” L’attore torna nei luoghi che gli hanno fatto scoprire la passione per la scena e dove per dieci anni ha diretto la sezione teatro, e lo fa in grande, con un doppio appuntamento dopo il ritiro forzato dovuto al lockdown, che lo vedrà prima come regista e dopo come attore. La programmazione 2020 al Teatro Antico è organizzata dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, con l’assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo, l’assessorato Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana, il Comune di Taormina e il Parco Archeologico Naxos-Taormina.
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