Lavoro dignitoso, Uil: |"Una mobilitazione unitaria" - Live Sicilia

Lavoro dignitoso, Uil: |”Una mobilitazione unitaria”

Da sinistra Saro Laurini, Salvo Bonaventura, Angelo Mattone, Francesco De Martino, Nino Marino, Fortunato Parisi

Angelo Mattone, segretario della Uil di Catania, ha inviato oggi una lettera aperta al presidente della Regione, al commissario della Provincia di Catania, al sindaco di Catania.

La proposta
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CATANIA –  Lavoro dignitoso. E’ quasi una contraddizione che nel 2013 ci debba essere una giornata per ricordarlo e celebrarlo, eppure in una fase critica a livello economico, finanziario e sociale che sta attraversando il Paese, se non l’intero mondo occidentale, rinfrescare la memoria non è certamente un fatto negativo. La Uil di Catania ha trasformato l’occasione in un momento di riflessione e proposta: “La dignità del lavoro è alla base della convivenza civile, l’operosità è presupposto di rilancio non soltanto dell’economia, bensì del nostro vivere“. Questo il concetto ribadito dalla segreteria territoriale che si è riunita proprio ieri. Il dibattito si è chiuso con l’elaborazione di  un documento che è stato inviato a Presidente della Regione, Commissario della Provincia e Sindaco di Catania.

Una marcia pubblica. “Chiediamo a Rosario Crocetta, a Enzo Bianco, ad Antonella Liotta, il cui impegno sociale e civile in più occasioni ha segnato la loro azione, di assumere l’iniziativa di una grande manifestazione pubblica di tutti i siciliani”. La richiesta del segretario Angelo Mattone e di tutta la Uil è chiara: “Una marcia che a Palermo, Catania e Messina rappresenti l’inizio di una nuova stagione di laboriosa e condivisa ricerca di azioni comuni per il rilancio dell’Isola”. E non mancano le proposte del sindacato: “A questa iniziativa la Uil di Catania affida idee e proposte: detassare il costo del lavoro per favorire l’occupazione dignitosa e rilanciare l’impresa, colpire l’evasione, a partire da quella locale, applicare tutte le possibili agevolazioni sul lavoro dipendente per avviare la ripresa dei consumi, varare la legge istitutiva dei Distretti Produttivi e, d’intesa con i sindacati, e quella per l’obbligatorietà dell’installazione delle videocamere nei cantieri edili a tutela della salute dei lavoratori e contro il lavoro nero”.

Un autunno “caldo”.  “Adesso, l’autunno si tinge di nero – si legge nella lettera aperta – per la miscela esplosiva, costituita dalla desertificazione, che, da industriale si è trasformata in produttiva, colpendo molti i settori, dall’edilizia all’agricoltura, dal manifatturiero al terziario tradizionale e avanzato. Questi freddi sostantivi hanno i nomi e i volti di donne e uomini, che da qualche mese non vanno più a lavoro nelle aziende del tessile di Bronte, alla Pfizer, alla ST Microelettronics. L’occupazione è cresciuta soltanto al CARA di Mineo, ma a che prezzo? La vita di tanti, infelici fuggitivi, che hanno abbandonato i loro paesi africani per trovare la morte in mare; dei tanti migranti, partiti dalle coste settentrionali del Continente Nero, forse soltanto la metà è giunta in Sicilia”.

Al centro giovani e donne. “I giovani e le donne siciliane – è questo un altro dei passaggi chiave della missiva a Crocetta, Liotta e Bianco della Uil –  che ogni giorno incappano, nella loro legittima aspirazione di lavoro, non soltanto nel lavoro nero, tollerato se non benedetto dallo Stato, incapace di provvedere al controllo del territorio e al rispetto della legalità, ma addirittura  sono costretti per portare a casa qualche soldo a quotidiane invenzioni, se non addirittura a sottostare alle vessazioni di malavitosi, che accrescendo l’illegalità, legittimano attraverso l’azione sul territorio della delinquenza comune, le azioni criminose di Cosa Nostra, consegnando di fatto, i disperati ai criminali. Dire basta a questo stato di cose è compito delle istituzioni, dei sindacati, delle imprese, che in questo frangente di crisi, in Sicilia come a Catania, dovranno ricorrere a esperienza e fantasia, a competenze e rigore per indicare a tutti i cittadini, che guardano sgomenti il presente come il futuro, prospettive di contrasto della crisi e possibili scenari di sviluppo”.



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