“Le nostre proposte sono note. Kiev agisca o ci penserà il nostro esercito”. A dichiararlo è Sergei Lavrov, ministro degli Esteri della Russia, che minaccia l’Ucraina in caso di mancata attuazione delle “proposte” di Mosca. “Il nemico è al corrente delle nostre proposte per la demilitarizzazione e denazificazione dei territori controllati del regine e per l’eliminazione delle minacce, da lì, alla sicurezza della Russia”, le parole di Lavrov alla Tass.
Il discorso “riguarda anche i nostri nuovi territori”, dice facendo riferimento a Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. “C’è solo una cosa da fare: attuare” le proposte di Mosca “prima che sia troppo tardi. In caso contrario, l’esercito russo prenderà in mano la situazione. Per quanto riguarda la durata del conflitto, la palla ora è nel campo di Washington e del suo regime”.
Il ministro inoltre denuncia minacce di assassinare il presidente russo, Vladimir Putin, arrivate da “anonimi funzionari” del Pentagono sotto forma di dichiarazioni relative ad “un attacco che decapiterebbe” il Cremlino. “Se queste idee vengono veramente ponderate da qualcuno – dice Lavrov – allora questo qualcuno dovrebbe riflettere meglio sulle possibili conseguenze di tali piani”.