PALERMO – La gran parte dei capi di imputazione è caduta nel merito, per la restante interviene la prescrizione. Marco Matranga, Giuseppe Guzzo, Salvatore Calamia, Pietro Levantino e Rosaria Costa escono scagionati dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata ad una serie di reati fiscali.
Il tribunale presieduto da Bruno Fasciana ha accolto le tesi difensive, tra gli altri, degli avvocati Bartolomeo Parrino e Giovanni Rizzuti. Innanzitutto, non sussiste l’ipotesi dell’associazione.
L’inchiesta del 2015 era sfociata in un blitz. Gli investigatori ritennero di avere scoperto una mega frode fiscale che coinvolgeva una nota catena di elettrodomestici ed elettronica a Palermo ed altri imprenditori. Scattò un sequestro che riguardava beni e titoli per sette milioni di euro.
Calamia e Matranga erano finiti agli arresti domiciliari perché considerati le menti dell’organizzazione che avrebbe sfruttato un giro di fatture false.