Le emergenze e la devastante autonomia: ci vuole un cambiamento

Le emergenze e la devastante autonomia: ci vuole un cambiamento

L'autore è componente dell'esecutivo di Italia Viva

Aveva ragione Pirandello. La realtà è un gioco illusorio. Ognuno di noi ha una visione soggettiva della vita ed una verità individuale. Di conseguenza non c’è una verità assoluta, ma tante verità quante sono le persone.

Il governatore Schifani (Livesicilia, 27 agosto) ritiene nell’ordine naturale delle cose una candidatura bis. Posizione fortificata dai risultati ottenuti, aumento del gettito fiscale, manovre finanziarie espansive e “di stampo liberale”, giudizi positivi delle agenzie di rating. Certamente frutto della ripresa impetuosa del turismo in Sicilia e di una rinnovata disponibilità di risorse. È la sua verità, risultante dalla sua visione soggettiva delle cose, e su di essa costruisce le sue intenzioni.

Noi vediamo tante altre cose e crediamo in un’altra verità. Vediamo una sanità allo sbando, la fuga dei medici, le liste d’attesa infinite, gli ospedali dove le fratture vengono trattate con i cartoni perché mancano i può elementari dispositivi medici.

Vediamo il perpetrarsi della vergognosa gestione delle nomine delle posizioni apicali nelle aziende sanitarie ed ospedaliere, in cui l’unico parametro per la scelta è l’appartenenza politica, mentre competenza e merito sono valori assolutamente messi da parte.

Vediamo una gestione approssimativa e confusa dell’emergenza siccità, condotta con pochissime risorse (i soldi servono per le “esigenze territoriali” dei deputati dell’ARS e per il concerto “invernale” del Volo ad Agrigento…) e conseguentemente mettendo in atto interventi minimi rispetto alla gravità della situazione.

Vediamo la totale accettazione, non so se per convinta partecipazione o passiva rassegnazione, di una riforma devastante per il futuro della Sicilia, quella autonomia differenziata che renderà ancora più drammatico il divario con le altre Regioni e che, addirittura, alcuni altri Governatori meridionali della stessa parte politica, hanno già denunciato.

Vediamo la totale accettazione, anche qui non so se per convinta partecipazione o passiva rassegnazione, dello “scippo” di 1,3 miliardi a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Ministro Salvini, al momento gli unici fondi realmente disponibili per la costruzione di quest’opera.

Vediamo un sistema di gestione dei rifiuti fallimentare, con il costosissimo trasporto dei rifiuti verso altri Paesi (che, ironia della sorte, li utilizzano come risorsa), annose ed infinite discussioni sulla realizzazione dei termovalorizzatori, addirittura con passi indietro rispetto a quanto (non) fatto dal precedente Governo regionale.

Tutto questo, e molto altro ancora, vediamo noi. Questa è la nostra verità. È tutto questo ci impone di credere, e di lavorare, per un radicale cambiamento. In Sicilia come in Italia.


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