Le imposte riscosse in Sicilia |devono restare alla Regione - Live Sicilia

Le imposte riscosse in Sicilia |devono restare alla Regione

Le entrate tributarie erariali riscosse in Sicilia devono restare nelle casse della Regione. Lo ribadisce la Corte costituzionale.

Corte costituzionale
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PALERMO – Le entrate tributarie erariali riscosse in Sicilia devono restare nelle casse della Regione. Lo ribadisce la Corte costituzionale nella sentenza n. 131/2015 di ieri che ha dichiarato parzialmente illegittimo l’articolo 61 del dl n. 69/2013 che aveva stabilito la non rimborsabilità dell’Iva assolta sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi effettuate da terzi nei confronti delle agenzie di viaggio stabilite fuori dell’Ue a diretto vantaggio dei viaggiatori. La Regione Siciliana ha contestato la violazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto Speciale – è scritto in un servizio su Italia Oggi -, con riferimento ai tributi riscossi entro i confini regionali e la Consulta ha accolto il ricorso. I giudici sottolineano che è possibile per legge statale prevedere diversamente, attribuendo allo stato il gettito derivante da uno o più tributi, ma devono essere rispettate tassativamente tre condizioni: la natura tributaria dell’entrata, la novità di tale entrata e la sua destinazione a particolari finalità contingenti individuate nelle apposite leggi di copertura.

“La sentenza di ieri della Corte Costituzionale conferma quanto da anni sostengo: le entrate tributarie riscosse in Sicilia devono rimanere nel bilancio della regione. Con la sentenza 131/15 posso dire finalmente di aver vinto la mia battaglia, ingaggiata sin da quando ricoprivo il ruolo di assessore regionale alle Finanze. Manca ora un ultimo tassello per poter dire di aver vinto una vera e propria guerra: il riconoscimento nel bilancio regionale del gettito derivante dalle imposte di produzione, in particolare quelle relative alla raffinazione del petrolio e quelle per la produzione dell’energia elettrica. Sono convinto che la Corte costituzionale presto mi farà dire che “c’è un giudice a Berlino” anche su questo tema”. Lo afferma Michele Cimino, segretario regionale del Patto dei Democratici per le Riforme e deputato all’Assemblea regionale siciliana.


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