PALERMO – Il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che ha introdotto una nuova disciplina in materia di revisione dei veicoli è illegittimo. Lo ha stabilito il Tar di Palermo, accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di imprese operanti nel settore delle autoriparazioni. Le aziende hanno impugnato il provvedimento “per violazione della specifica normativa in tema di potestà regolamentare”. Una lettura condivisa dai giudici amministrativi.
Per il Tar, “la natura regolamentare” del decreto assessoriale “appare del tutto evidente. Le disposizioni hanno infatti la caratteristica della novità, introducendo un differente ‘regime’ per lo svolgimento dell’attività” di revisione da parte dei privati, con il passaggio “dalla ‘concessione’ al differente istituto della ‘autorizzazione'”. Caratteristiche che, scrivono i giudici, lo statuto siciliano non riconosce ai singoli assessori, ma che sono prerogativa del “Presidente della Regione, previa delibera di Giunta e parere della Sezione Consultiva del Consiglio di Giustizia Amministrativa”. Motivi per i quali, si legge nella sentenza, “lo stesso decreto risulta illegittimo” perché emesso da un “organo regionale non competente e va per l’effetto annullato”.